SALVINI ANCORA CONTRO LA FORNERO

Come si evince dalle stime inserite nel Def, il Documento di Economia e Finanza approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri, la tanto vituperata riforma delle pensioni che porta il nome di Elsa Fornero porta in dote dei benefici soprattutto a livello di bilancio statale. Di diverso avviso sembra essere Matteo Salvini che, in campagna elettorale per le Regionali del Friuli-Venezia Giulia, continua a prendere di mira la Fornero, come riportato da Askanews:”L’Europa pensi alle sue cose, all’Italia, ai pensionati e lavoratori italiani pensiamo noi, se andiamo al governo la legge Fornero salta, dicano quello che vogliono a Bruxelles e a Parigi”. Un pensiero ben diverso da quello espresso da Silvio Berlusconi che nella campagna elettorale prima delle Politiche ha sempre parlato di “aggiustamenti” e non di una riscrittura completa della riforma. (agg. di Dario D’Angelo)



LE STIME DEL DEF

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza, che contiene anche una simulazione riguardante gli effetti della Legge Fornero. Senza la riforma delle pensioni del 2011, il rapporto debito/Pil avrebbe raggiunto il 150% nel breve periodo per poi arrivare al 200% tra il 2030 e il 2040, quando andranno in pensione i cosiddetti baby boomers. Secondo quanto spiega Il Sole 24 Ore, queste simulazioni non tengono conto degli interventi inseriti nelle ultime due Leggi di bilancio, come l’introduzione dell’Ape e l’aumento delle quattordicesime e della no tax area per chi è già in quiescenza. Secondo le stime del Governo, la spesa per le pensioni dovrebbe rimanere sotto il 16% del Pil fino a 2025 per poi portarsi ai 16,7% nel 2030 e al 18,2% nel 2040.



Si tratta di stime, si legge nel Def, con un picco di spesa nel 2040 “sensibilmente meno elevato secondo lo scenario nazionale elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato, secondo cui tale picco sarebbe pari al 16,2% del Pil, ovvero solo 1,1 punti di Pil al di sopra del livello previsto per il 2021”. Segno che evidentemente si sono utilizzati scenari diversi per le elaborazioni, ma che non aiutano a capire quale potrà essere il reale impatto della spesa pensionistica sul Pil. Del resto, essendo questo un rapporto, molto dipende anche da come andrà l’economia: se il Pil crescerà, l’impatto della spesa sarà ovviamente contenuto. Il quotidiano di Confindustria cita anche l’andamento della spesa socio-assistenziale previsto nel Def, che dovrebbe rimanere costante all’1% del Pil fino al 2035-2040.

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