FEDERCONTRIBUENTI SULLA PREVIDENZA INTEGRATIVA
Negli ultimi mesi si è ricordata in diverse occasioni l’importanza della previdenza complementare, anche in ragione di futuri assegni pensionistici che rischiano di essere bassi per chi ha carriere lavorative discontinue. Specie in virtù della piena entrata a regime del sistema contributivo. Federcontribuenti sembra però voler mettere in guardia i cittadini. Marco Paccagnella ha infatti dichiarato che “se mettessi 1.000 euro all’anno in un salvadanaio dopo 35 anni mi troverei con la certezza di avere accumulato 35 mila euro, se li investo in un fondo pensione dopo 35 anni mi troverò con 4 mila euro in meno per i costi di gestione sempre non abbia perso tutto prima dell’età pensionabile. Insomma, non mi si può chiedere di giocare in borsa la mia pensione per 40 anni, perché ho il 90% delle probabilità di perdere tutto!”.
Parole che, pubblicate sul sito di Federcontribuenti, non sembrano consigliare il ricorso alla previdenza complementare. O quanto meno ricordano che investendo in titoli non c’è la garanzia di non perdere tutto. “Noi di Federcontribuenti consigliamo a tutti i lavoratori di farsi controllare la situazione previdenziale come il proprio tfr per evitare la formula del tacito assenso. Inoltre, incoraggiamo certamente la forma integrativa e complementare in quanto le pensioni saranno sempre più basse fino a estinguersi, ma scegliete con cura l’ente e il fondo al quale aderite altrimenti rischierete fino al 90% del capitale”, è in sintesi la posizione di Paccagnella.