SALVINI: “SUBITO LA QUOTA 100”
Il Ministro del Lavoro è Luigi Di Maio ma oggi a parlare di pensioni – proprio come se fosse un premier – è stato Matteo Salvini, il vero uomo “forte” del Governo gialloverde. Parlando all’Assemblea di Confesercenti, il vicepremier della Lega ha illustrato i prossimi step sul fronte previdenziale dell’esecutivo Conte: «Come da programma il nostro obiettivo è smontare pezzo per pezzo la legge Fornero, introducendo subito la quota 100: 41 anni di anzianità contributiva penso siano sufficienti». Sui tempi Salvini non si è sbilanciato, anche perché come abbiamo già sottolineato qui sotto, il provvedimento dipende dalle coperture e disponibilità economiche sugli altri interventi chiave del Governo Lega-M5s, come ReC e Flat tax: ci vorrà un lungo lavoro preparatorio “triangolato” tra il premier, il Ministro del Lavoro e quello dell’Economia Giovanni Tria. «Non vengo a vendere promesse, ma a parlare di quanto contenuto nel programma; ridurremo le tasse, non aumenteremo Iva e accise, ma avvieremo già nel 2018 la rivoluzione fiscale impostata sulla flat tax», ha ricordato Salvini facendo un po’ il ruolo di Conte e un po’ quello di Di Maio. L’anomalia dell’esecutivo continua, ma occorrerà valutare sull’effettivo conto finale dei risultati per poterlo giudicare appieno: intanto l’iter della Quota100 è ufficialmente partita, anche se molti punti “oscuri” restano sul fronte economico.. (agg. di Niccolò Magnani)
COMINARDI E DURIGON VICEMINISTRI: COSA CAMBIA?
Il Governo Conte ha stabilito tutti i viceministri e sottosegretari per comporre definitivamente la squadra stilata da Salvini e Di Maio per la nuova legislatura: al Ministero del Lavoro vanno Claudio Durigon (Lega) e Claudio Cominardi (M5s) e questo potrebbe già dare qualche informazione in più sul come verrà affrontato il tema centrale delle pensioni e il superamento della Legge Fornero. Sui social, e non solo, largo sospiro di sollievo per i lavoratori precoci per l’esclusione di Alberto Brambilla dalla squadra del Ministero guidato da Di Maio: lui era infatti la vera mente della proposta leghista sulle pensioni, mentre Durigon e Cominardi sono due tecnici esperti che in più occasioni si erano dimostrati favorevoli per la Quota 41 “senza paletti” e per il diritto alla pensione dopo 40 anni di lavoro. «Cominardi è stato membro della commissione lavoro della Camera nella scorsa legislatura, Durigon è un sindacalista UGL di lungo corso. Sicuramente due tecnici di esperienza», ha spiegato l’amministratore del Gruppo Lavoro e Pensioni rispetto alle due fresche nomine del Governo. Di Maio, impegnato nel M5s e con le trattative dello Sviluppo Economico, lascerà molto spazio ai due vice sul fronte pensioni e l’intenzione di portare a termine la Quota 100 è già stata confermata dai diretti interessati nel loro curriculum in materia. (agg. di Niccolò Magnani)
LAVORI GRAVOSI, LE NUOVE REGOLE IN GAZZETTA UFFICIALE
Nella giornata di ieri è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica il decreto del 18 aprile del Ministero dl Lavoro con inserite tute le regole per presentare la domanda di pensione anticipata o di vecchiaia nel 2019 con i medesimi requisiti anagrafici o contributivi di quest’anno corrente. Come indica l’articolo 1, commi 147 e 148, della legge 205/2017, l’opzione della pensione è riservata a tutte le persone che hanno svolto attività gravose o usuranti per un determinato periodo di tempo. Il nuovo Decreto pubblicato ieri stabilisce che le domande vengano presentate, in modalità esclusivamente telematica, all’INPS, secondo il modello predisposto dall’istituto e approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La regolamentazione sui lavori gravosi prevede la richiesta di Ape sociale con 63 anni e 36 anni di contributi, oppure, se più favorevole, «la facoltà di ritirarsi con la pensione anticipata al raggiungimento di 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica a condizione, però, di vantare almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età», riporta il decreto. Viene stabilito dallo stesso che lo “sconto” di 5 mesi sui requisiti non si applica a chi beneficia dell’Ape sociale o a chi va in pensione con requisiti specifici, per ad esempio i precoci o gli stessi usuranti. (agg. di Niccolò Magnani)
IL PIANO VERSO LA FINANZIARIA
La riforma centrale del Governo sul tema pensioni potrebbe non avere tempistiche molto “brevi”: un po’ perché, come si è visto con la legge Fornero e la riforma parziale operata da Padoan e Poletti c’è bisogno di tempo per limare tutti i punti nodosi onde evitare poi ricorsi, polemiche e cortocircuiti su mancate coperture economiche. E un po’ perché, vedendo il piano del Governo sulla Quota 100 non è per nulla scontato che si riesca in breve ad eliminare i vari problemi di coperture e garanzie per alcune categorie di lavoratori. Il Sole 24 ore questa mattina ha provato ad ipotizzare il “piano” verso la Finanziaria che non completerà comunque di certo la riforma chiave della Quota 100 voluta dall’esecutivo Lega-M5s. Secondo il quotidiano economico, la riforma pensioni potrebbe essere “accorpata” ad altri punti chiave del contratto di Governo come reddito di cittadinanza e flat tax: senza infatti capire quanti soldi impigherebbero quelle altre due riforme centrali di questo Governo non è possibile immaginare la reale copertura per il superamento della legge Fornero. D’altro canto, «La possibilità che la quota 100 venga attuata prima delle altre riforme con “budget”, risiede nel fatto che i costi per la realizzazioni sono inferiori rispetto ai 50 miliardi per la riforma del fisco e i 30 per quella del sussidio di cittadinanza», riporta sempre il Sole. Non resta che capire la tempistica finale decisa da Tria e Di Maio in merito, specie se il Governo dovesse incontrare distanze al proprio interno con le due forze di maggioranza alquanto “calde” sul fronte economico-pensionistico. (agg. di Niccolò Magnani)
PENSIONI E QUOTA 100, QUANDO L’INTRODUZIONE?
Riforma pensioni 2018, tra i provvedimenti più attesi del Governo Movimento 5 Stelle-Lega c’è sicuramente l’abolizione della Legge Fornero e l’introduzione della Quota 100. Gli economisti pentastellati e del Carroccio sembrano intenzionati a introdurre una quota 100 con 64 anni di età e 36 anni di contributi, con un tetto a due o tre anni di contributi figurativi e un pensionamento a 41 anni e 5 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Molto dipenderà dalla direzione che intenderà prendere l’esecutivo giallo-verde, con il ministro dell’Economia Giovanni Tria che avrà un bel lavoro da fare nelle prossime settimane su più tavoli: diverse le priorità, dalla riforma fiscale al reddito di cittadinanza ma, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la riforma fiscale è prevista in autunno. Prima infatti l’esecutivo di Giuseppe Conte darà spazio alle misure a costo zero, con il primo decreto legge che preparerà il terreno per l’imponente riforma.
RIFORMA PENSIONI 2018, IL COMMENTO DI CESARE DAMIANO
Tra i più autorevoli membri dell’opposizione favorevoli all’introduzione della Quota 100 c’è Cesare Damiano, esponente del Partito Democratico e primo critico della Legge Fornero. Questo il commento del membro dem: “Noi abbiamo avuto nel contratto giallo-verde l’indicazione molto importante di quota 100, la somma tra l’età anagrafica della persona e il numero di anni dei contributi. Io sono favorevole a questo intervento, le quote le ho inventato quando ero ministro del Lavoro nel governo Prodi, quando partimmo da quota 95, e la legge Fornero ha cancellato questo strumento”. Sottolinea poi Cesare Damiano: “Noi ci siamo domandati come funziona e Alberto Brambilla ci ha dato una mano, precisando che l’investimento è di almeno 5 miliardi di euro all’anno e che quota 100 è la somma di 64 anni di età e 36 anni di contributi. Ecco, quota 100 è sicuramente un passo avanti ma se è da 64 non è decisivo e sarebbe negativo se si vuole cancellare l’APE sociale: in quel caso quota 100 sarebbe un passo indietro, il consiglio è quello di integrarlo con il mantenimento dell’Ape sociale”.