La quota 100 dell’attesa riforma delle pensioni potrebbe essere inserita nella prossima legge di bilancio. A dichiararlo è stato l’esponente della Lega Massimo Garavaglia, nominato viceministro all’Economia. Intervistato da Sky TG 24, il membro del Carroccio ha sottolineato: “Dovessi decidere io – ha detto il leghista come riporta Orizzonte Scuola – farei prima la flat tax, per fare entrare più gente possibile nel mondo del lavoro e far nascere nuove partite Iva, un tema collegato al reddito cittadinanza, però viene percepita come una priorità anche la Fornero quindi penso che alla fine le cose andranno di pari passo“. Continua Massimo Garavaglia, sottolineando la possibilità: “Mi pare di capire che sia tema di legge di bilancio, ma non ne abbiamo ancora parlato con gli altri colleghi, il consiglio dei ministri non penso che ne abbia parlato, però di sicuro sarà in legge di bilancio“. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
QUOTA 100 E 41, IL NODO COPERTURE
Il 2 luglio circa 3,5 milioni di pensionati riceveranno la tanto attesa quattordicesima, la somma aggiuntiva di pensione con un importo che varia dai 336 ai 655 euro. Sarà corrisposta però solo a quei pensionati che soddisfano determinati requisiti, che sono stati riformati con la Legge di Bilancio del 2017. Quindi, per riceverla il reddito annuo non deve essere superiore a 13.192 euro e in tal caso l’importo sarà pari a 336 euro per i lavoratori autonomi (con almeno 18 anni di contributi) e privati (con 15 anni di contributi). Tiene banco però la fattibilità di Quota 100 e Quota 41 in relazione alle coperture finanziarie. Secondo il ministro dell’Interno e leader della Lega, arriveranno da una maggiore disponibilità dei conti pubblici visto che è programmata una prossima ridiscussione delle regole europee e da «un po’ di giustizia sul fronte fiscale» a partire dalla possibilità di sanare i contenziosi tra i contribuenti e l’ex Equitalia con aliquote agevolate. (agg. di Silvana Palazzo)
QUATTORDICESIMA E RIFORMA FORNERO
Inutile dire che uno degli argomenti su cui il governo Lega-M5s presieduto da Giuseppe Conte si gioca la sua credibilità è quello relativo alla riforma pensioni. In campagna elettorale tanto Matteo Salvini quanto Luigi Di Maio hanno promesso il superamento della legge Fornero, aumentando di parecchio le aspettative degli italiani dal punto di vista previdenziale. Uno dei punti da chiarire – coperture da trovare a parte – riguarda il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva. A tal proposito, come riportato da Orizzonte Scuola, Matteo Salvini è tornato ad impegnarsi:”41 anni di anzianità contributiva credo siano sufficienti”. Il segretario del Carroccio e ministro dell’Interno almeno per il momento non sembra spaventato dagli interventi di chi sostiene che non ci siano i soldi per superare l’attuale riforma pensionistica:”La smonteremo pezzo per pezzo, introducendo da subito la quota 100″, ha ribadito. (agg. di Dario D’Angelo)
RIFORMA PENSIONI: I PUNTI DA CHIARIRE
Riforma pensioni 2018, dalla Quota 100 alla Quota 41: Governo M5s-Lega al lavoro per smantellare e cancellare la Legge Fornero. Matteo Salvini è stato chiaro: Quota 100 subito, con l’obiettivo di arrivare a Quota 41, ovvero lo strumento che permetterà ai lavoratori che avranno versato 41 anni di contributi di andare in pensione senza alcun vincolo di età. Questa misura è già stata introdotta nella Legge di Bilancio 2017, ma solo per i lavoratori precoci (chi aveva lavorato almeno dodici mesi prima del compimento dei 19 anni di età). Come sottoline Informazione Fiscale, restano ancora dei punti da chiarire: con la quota 41 infatti potrebbe “essere introdotto il metodo contributivo sui versamenti effettuati a partire dal 1996 per i lavoratori con più di 18 anni di contributi prima dell’entrata in vigore della riforma Dini”. In tal caso, i lavoratori che hanno beneficiato di aumenti di stipendio nel corso della carriera lavorativo ci andrebbero a perdere: una riduzione della pensione di circa il 10 per cento. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PENSIONI, LA FORNERO: “OK QUOTA 100 MA CON SACRIFICI”
Intervistata da Radio Cusano Campus l’ex ministro del Governo Monti commenta una volta di più non solo la propria legge pensioni ma anche la proposta di superamento fatta dal governo targato M5s-Lega. Elsa Fornero in una intervista rilasciata a Radio Cusano Campus apprezza il lavoro del premier Conte che non ha mai parlato di legge da cancellare, ma semmai da migliorare e superare in alcuni punti: «il periodo storico e di grave crisi degli anni di Governo Monti, sancì la necessità di operare con misure, anche previdenziali, poco popolari e ancora oggi contestate», ricorda la Fornero che non allontana l’ipotesi di Quota 100 ma ne traccia il possibile, anzi probabile, “sacrificio”. «Non esistono cose gratis: i 5 miliardi di spesa necessaria vanno trovati e al momento si farebbe fatica a trovarli», ricorda la stessa firmataria della Legge pensioni tanto contestata in questi anni. Tagli alla spesa pubblica e/o aumento delle imposte sono le soluzioni di “sacrificio” che la Fornero “suggerisce” al Governo Conte per poter cercare di superare la sua stessa legge, con preferenza ancora sulla forte limitazione della spesa pubblica.
RIFORMA PENSIONI: LA QUATTORDICESIMA A CHI SPETTA?
Dal prossimo luglio la Quattordicesima mensilità di pensione sbarca per alcune categorie di lavoratori come voluto dalla riforma messa a punto dal Governo Renzi prima e Gentiloni poi. Si tratta della somma aggiuntiva alla pensione ai tutti i soggetti che rientrano nei limiti reddituali stabiliti e che, al 30 giugno 2018, abbiano compiuto almeno 64 anni. In particolare, il provvedimento è riservato a tutti i pensionati che hanno non solo abbiano dai 64 anni in su ma che abbiano anche un reddito complessivo individuale annuo fino a 13.192.92 euro. Si tratta di fatto del doppio del trattamento minimo, circa 1.014 euro al mese per tredici mensilità: in questo focus e approfondimento avevamo spiegato quanto spettava alle varie categorie di lavoratori interessati dalla Quattordicesima, mentre sulla tempistica di pagamento lo stesso Inps ad avvisare che la rata sopraggiunte assieme alla pensione di luglio se si perfeziona il requisito anagrafico nel primo semestre (entro i primi 7 mesi per i pensionati privati) mentre sarà corrisposta a dicembre se si raggiungono i 64 anni nel secondo semestre del 2018.