“UNICA CERTEZZA IL TAGLIO A PENSIONI D’ORO”
I dubbi sono tanti e il Governo è solo all’inizio delle discussioni in merito alla complicata e dispendiosa riforma Pensioni con annesso superamento della Legge Fornero. Dopo proclami e annunci, le prossime settimane prima della pausa estiva dovranno stabilire tempi e modalità per incardinare la Quota 100 e Quota 41 al vaglio del Governo Conte. Al momento, l’unica vera certezza per la maggioranza è stata espressa dal Ministro Di Maio e riguarda il taglio delle pensioni d’oro: «non esistono solo i vitalizi. Ci sono un mare di manager, di ex manager pubblici che non hanno versato i contributi per le mega pensioni che hanno preso», ha rilanciato il vicepremier e Ministro del Lavoro. Le tessere del complessissimo puzzle sono ancora troppo poche per capire quanto e come verrà giudicato il recupero di disponibilità e tagli alla spesa per poter rilanciare un nuovo piano previdenziale alternativo alle riforme del Pd. (agg. di Niccolò Magnani)
PENSIONI, ANIEF SU PROMESSE M5S E LEGA
Sono alte le possibilità che si introducano paletti anagrafici per la Quota 100. Potrebbero esserci dei vincoli anche sui 41 anni. Scenari che preoccupano Anief, che lancia messaggi inequivocabili al governo M5s-Lega attraverso il suo presidente, Marcello Pacifico. «Nessuno ha obbligato M5S e Lega a promettere l’approvazione di quota 100. L’impegno è stato preso, tantissimi italiani lo hanno gradito ed ora attendono di vederlo attuato. I finanziamenti saranno trovati eliminando gli sprechi, ci è stato detto per mesi. Siamo d’accordo. Ora lo si faccia». Il tempo però è tiranno. Anief ricorda infatti che l’Italia, anche per l’aspettativa di vita, dal prossimo 1° gennaio diventerà di gran lunga il Paese più severo, visto che la soglia di “vecchiaia” verrà spostata di altri 5 mesi. Per il rappresentante Anief-Cisal è l’ennesima beffa ai lavoratori della scuola. «Oggi in Europa un docente lascia in media la cattedra a 63 anni; in Francia ancora prima, perché si consente ai docenti di andare in pensione a 60 anni, al massimo a 62; in Germania bastano 25 anni di insegnamento». Pacifico fa riferimento anche a quanto perso dagli insegnanti nel loro assegno pensionistico: fino all’8%. (agg. di Silvana Palazzo)
QUOTA 100, ANIEF: “IMBROGLIO CON LIMITI DI ETÀ”
Non ci sta l’Anief che dopo le fortissime critiche riservate per 5 anni al Governo Renzi-Gentiloni ora se la prende anche con il nuovo corso gialloverde, sempre sul fronte pensioni: secondo il presidente nazionale del sindacato, Marcello Pacifico (che è anche segretario confederale Cisal), «L’accesso alla pensione attraverso quota 100 va applicato senza vincoli d’età: in caso contrario, sarebbe un imbroglio». Se nella prossima Legge di Bilancio ci sarà l’approvazione della Quota con la quale Lega-M5s intendono superare la legge Fornero, Anief è pronta alla battaglia: «fare un rilevante passo indietro rispetto a quanto espresso per mesi e risultato tra i motivi principali che hanno portato al consenso per il nuovo assetto politico, da cui è scaturito il nuovo assetto parlamentare e governativo, non sarebbe giustificato. E non basterebbe nemmeno dire che si applicherà la quota 100 ‘pura’, senza vincoli, appena si troveranno le risorse finanziarie. Queste, vanno rintracciate prima di subito: il tempo delle promesse è scaduto», conclude la nota Anief sulla prossima riforma Pensioni. (agg. di Niccolò Magnani)
PROFESSIONISTI, AUMENTANO DOMANDE PENSIONE CON IL CUMULO
Come riporta il portale “Pensioni Oggi”, sul fronte professionisti siamo già giunti a quota 1000 domande in lavorazione per il regime del cumulo dei periodi assicurativi. La misura prevista dalle ultime riforme pensionistiche interessa un buon numero di ex lavoratori anche se solo 100 di queste domande sono state effettivamente liquidate e messe in procinto di pagamento ai rispettivi pensionati italiani. L’Adepp (l’associazione che riunisce le casse di previdenza privata) ha fatto sapere che solo 100 di questi 1000 sono per l’appunto “a posto” mentre per gli altri professionisti le pensioni private ancora devono attendere: il numero è in assoluto aumento con tanti che iniziano a scegliere di aderire a questa nuova modalità per poter anticipare l’uscita dal mondo del lavoro «riunendo» la contribuzione frammentata di tutti gli anni di lavoro, frutto di carriere spesso “miste” e da vari lavori in autonomia. Come spiegano ancora i colleghi di “Pensioni Oggi”, «Dodici gli enti previdenziali che attualmente si sono convenzionati con l’Inps; mancano ancora le adesioni della Cassa Dottori Commercialisti, l’Enpacl, Consulenti del Lavoro ed Enpaia oltre che Enasarco e la Cassa Notariato». (agg. di Niccolò Magnani)
ELSA FORNERO SULLA SUA RIFORMA PENSIONI: OK A RIVEDERLA
Riforma pensioni 2018, tra i dossier più caldi sul tavolo del governo Movimento 5 Stelle-Lega c’è sicuramente quello legato all’abolizione della Legge Fornero. Cavallo di battaglia delle due forze politiche, la riforma che porta il nome dell’ex ministro Elsa Fornero verrà smantellato e sostituita dalla Quota 100, ovvero la somma di anni di età (64) e anni di contributi (36). L’obiettivo, come sottolineato a più riprese dagli esponenti dell’esecutivo gialloverde, soprattutto nell’ultimo periodo dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’obiettivo è quello di arrivare a Quota 41. Il provvedimento scelto da Lega M5s trova d’accordo la stessa Elsa Fornero, che però ha sottolineato che serviranno dei sacrifici per mettere in pratica la Quota 100: “Non esistono cose gratis: i 5 miliardi di spesa necessaria vanno trovati e al momento si farebbe fatica a trovarli”. E nelle ultime ore si è discusso della possibilità di inserire già il provvedimento nella prossima Legge di Bilancio.
PENSIONI QUOTA 100 IN LEGGE DI BILANCIO, LA CONFERMA DI GARAVAGLIA
“Mi pare di capire che sia tema di legge di bilancio, ma non ne abbiamo ancora parlato con gli altri colleghi, il consiglio dei ministri non penso che ne abbia parlato, però di sicuro sarà in legge di bilancio“ queste le parole del neo viceministro all’Economia Massimo Garavaglia, esponente di spicco della Lega e tra gli uomini fidati del leader Matteo Salvini. Il contratto di governo che il Carroccio ha firmato con il Movimento 5 Stelle ha l’obiettivo di mandare in pensione la gente “quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva“. Matteo Salvini infatti punta molto sulla Quota 41, “41 anni di anzianità contributiva credo siano sufficienti“ l’analisi del segretario federale del primo partito del Centrodestra. Non resta che aspettare e vedere le mosse dell’esecutivo gialloverde: dalle parole ai fatti, vi riporteremo ogni novità…