PRIOIETTI: ETÀ PENSIONABILE A 63 ANNI
Il contenuto del bollettino economico della Bce, nella sua parte relativa alla riforma delle pensioni in Italia, non è certo passato inosservato. Domenico Proietti ci tiene a tranquillizzare l’Eurotower, spiegando che “i provvedimenti adottati negli ultimi due anni nel sistema previdenziale, sotto la forte spinta del Sindacato, volti a reintrodurre elementi di equità e di giustizia, sono pienamente compatibili con l’equilibrio dei conti pubblici”. Per il Segretario confederale della Uil bisogna però “riallineare l’età di accesso alla pensione in Italia a quello che avviene nei Paesi della Ue a 63 anni”. Dunque il Governo Conte “deve realizzare una reale flessibilità di accesso alla pensione per tutti i lavoratori a 63 anni, valorizzare, ai fini previdenziali, il lavoro di cura svolto dalle donne, superando le disparità di genere e sostenere le future pensioni dei giovani, prevedendo un meccanismo adatto a colmare i buchi contributivi nelle carriere più discontinue”.
GIORGIA MELONI CONTRO TITO BOERI
Come spesso accade, le dichiarazioni di Tito Boeri in tema di pensioni danno vita a un intenso dibattito. Il Presidente dell’Inps ha espresso tutta la sua preoccupazione per la prospettiva di una riduzione dei flussi migratori, in quanto si andrebbero a ridurre i contributi che vengono versati dai lavoratori per sostenere il sistema pensionistico. Giorgia Meloni, sulla sua pagina Facebook, ha voluto ricordare a Boeri che in Italia c’è un tasso di occupazione che si attesta al 61%, contro una media europea del 72%. “Basterebbe avvicinare il tasso di occupazione italiano a quello europeo per non avere problemi a pagare le pensioni di tutti gli italiani, senza bisogno di invocare una immigrazione di massa. Basta propaganda!”, ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia. Già ieri Matteo Salvini aveva replicato piuttosto aspramente al Presidente dell’Inps.
RIFORMA PENSIONI E QUOTA 100, LE PAROLE DI TITO BOERI
Stando alle dichiarazioni di esponenti di spicco di Lega e Movimento 5 Stelle, il Governo punta a intervenire sulla riforma pensioni varando la Quota 100 con cui sostituire l’impianto della Legge Fornero e tagliando gli assegni più alti in modo da avere delle risorse con cui finanziare un aumento delle pensioni più basse. Intervenendo al Forum del Lavoro, Tito Boeri ha spiegato che Quota 100 avrebbe effetti immediati sulla spesa pensionistica, che aumenterebbe facendo altresì incrementare il debito implicito e gravando sulle generazioni più giovani. Già in passato il Presidente dell’Inps aveva espresso le sue perplessità circa la possibilità che venga introdotta la Quota 100. Per quanto riguarda il taglio delle pensioni d’oro, Boeri ha invece ricordato che l’Inps stesso aveva ipotizzato un intervento di questo tipo, a partire dai 5.000 euro in su. Tanto più quando si vuole cercare di ridurre il debito pubblico o tagliare la pressione fiscale che grava sul lavoro in modo da rilanciare l’occupazione e la crescita del Pil.
Una “promozione” che si nota anche in merito al taglio dei vitalizi degli ex parlamentari, tema su cui del resto l’Inps sta collaborando con la Camera in modo da fornire i dati necessari a mettere a punto al meglio l’intervento annunciato da Roberto Fico nei giorni scorsi. Boeri ha infine evidenziato i rischi che si avrebbero per il sistema pensionistico da un calo dei flussi migratori. Dal suo punto di vista si tratta di un problema serissimo capace di far diminuire i contributi che vengono versati dai lavoratori in attività. Contributi che servono a pagare le pensioni in essere.