Secondo la titolare della riforma Pensioni tanto contestata dagli ultimi tre governi, Elsa Fornero, quanto rilanciato ancora oggi dal ministro Salvini è qualcosa di molto più vicino ad uno slogan che non un programma di Governo. «Il diritto alla pensione di un 62enne, faccio una cifra a caso, vale un posto di lavoro e mezzo in più per un giovane», ha spiegato al Sole 24 ore l’ex Ministro del Lavoro del Governo Monti. Non solo, la Fornero rilancia dichiarando come «Rifiuto l’affermazione per cui per dare lavoro a una persona bisogna mandarne via un’altra:?le economie che creano occupazione lo fanno per tutti, uomini, donne, giovani e meno giovani». In merito alla Quota 100 invece, per l’ex ministro «Bisognerà vedere come sarà declinata in pratica. Salvini si accorgerà che in politica è impossibile accontentare tutti […] Di sicuro ci sarà una categoria scontenta per definizione: sono i giovani e le generazioni future che dovranno pagarne i costi».
SALVINI “SFIDA” DI MAIO
Se sulla Quota 100 l’accordo tra Di Maio e Salvini è pressoché totale, non altrettanto lo si può dire sul fronte del taglio alle pensioni d’oro dopo la proposta formulata da Riccardo Molinari (Lega) e Francesco D’Uva (M5s). Come riporta oggi il quotidiano “La Verità”, lo “stop” leghista è dovuto al fatto che avrebbe penalizzato i pensionati del Nord: Salvini ha sempre ripetuto che «verrà richiesto un sacrificio a quelli che non hanno la pensione coperta dai contributi». In questo modo, però, è un “messaggio” mandato ai Cinque Stelle del tipo “volete far calare la scure? Allora dovrete limitarvi a quelle sopra i 5mila euro perché sotto quella soglia non si tocca niente”, è il pensiero del sottosegretario leghista Garavaglia. Oggi Salvini ha sfidato, un’ennesima volta, il collega-rivale Di Maio: «Nel contratto di governo si parla di 5 mila euro netti al mese non coperti da contributi: chi ha una pensione coperta da contributi, visto che in questo Paese la proprietà privata è sacra, non è sfiorato, chi ha pensionienormi non coperte da contributi, evidentemente, visto il momento fa un sacrificio per rispetto a chi non ha quelle pensioni».
“QUOTA 100? SUBITO IN MANOVRA”
Mentre in mattinata si è tenuto un vertice particolare a Palazzo Chigi sullo status e le priorità della prossima Manovra Economia, il piano delle pensioni per il Governo gialloverde resta invariato: il piano, visto esternamente, vede un Salvini e un Di Maio molto più “accorti” e con linea “morbida” per far quadrare i conti in Ue e non avere così impicci da Bruxelles che potrebbero far saltare il banco del Governo. «Se vogliamo governare a lungo non possiamo far saltare i conti», ha spiegato Salvini in una intervista al Sole 24 ore questa mattina. «Intendiamo presentarci ai mercati e all’Europa con una legge di bilancio seria che faccia crescere l’economia di questo paese nel rispetto di tutti i vincoli Ue. E’ chiaro che non faremo tutto subito, né gli italiani se lo aspettano. Ci saranno opzioni a un anno, a due anni e a tre anni», ha spiegato in una intervista a Radio Anch’io il Ministro degli Interni, prima del vertice col premier Conte. Nel merito delle pensioni, la Quota 100 viene confermata fin da subito senza alcun rinvio: «confrontandomi con medie e grandi aziende, abbiamo calcolato che il diritto alla pensione di un 62enne, faccio una cifra a caso, vale un posto e mezzo in più per un giovane. E molti imprenditori mi hanno garantito che se potessero alleggerirsi della manodopera più anziana tornerebbero subito a occupare giovani», ha concluso sempre il vicepremier leghista.
SALVINI, “NO RETROMARCE SU LEGGE FORNERO”
Dopo la riunione-fiume tenutasi ieri tra le teste pensanti della Lega, alla presenza del Ministro Salvini, il fronte pensioni della parte “verde” del Governo tira dritto su Quota 100 e inizio di “smontaggio” della Legge Fornero. Lo ribadisce lo stesso leader leghista in serata, spiegando di rispettare sempre gli impegni presi con gli italiani: «no retromarce su promesse fatte in campagna, mandare in pensioni chi ne ha diritto e dare posti di lavoro ai giovani», rilancia il n.1 del Carroccio. Dunque una Quota 100 “per tutti” sarà il punto centrale della Lega nella ampia riforma pensioni che sta mettendo mano il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio: per Salvini, tra l’altro, il vincolo di bilancio non è un ostacolo insormontabile anche se «faremo il possibile per riuscire a riformare il sistema attuale senza sforare il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil», conferma all’Adnkronos il vicepremier leghista che poi a fine riunione aggiunge, «Vedremo di rispettare tutte le regole tutti i vincoli e tutti gli impegni presi, perché si può fare far crescere questo Paese e far star meglio gli italiani senza irritare coloro che ci osservano dall’alto. Abbiamo discusso su numeri, conti e tempi per realizzare nell’arco della legislatura le nostre proposte per famiglie e imprese».
QUI LA CRONACA DELLA GIORNATA DI IERI
FORNERO: “NON RIFAREI LA LEGGE MA ORA È IMPOSSIBILE ABOLIRLA”
Intervenendo due sere fa alla prima puntata di Stasera Italia su Rete4, l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha ribadito che se potesse tornare indietro, forse, non rifarebbe quella riforma pensionistica di cui oggi ancora si discute se abolirla, distruggerla, cambiarla o semplicemente modificarne gli effetti. «Non si rifà mai nulla di ciò che si è fatto in passato, perché il tempo comunque non passa invano e le conoscenze aumentano e se non si è proprio stupidi diventano fonte di riconoscenza degli errori». L’ex Ministro del Governo Monti però afferma anche, sempre ai microfoni di Barbara Palombelli, come sia vero che ci sono dei dati «che sono stati strumentalizzati perché facevano comodo a qualcuno creare polemiche su questa riforma». Al netto di ciò, per la Fornero abolire del tutto la sua “legge” non è cosa possibile e il Governo gialloverde deve impegnare per «dire meno promesse, meno demagogie e agire per non trovarsi mai in una situazione di drammaticità come capitato a noi nel 2011».