Come annunciato è arrivato nella serata di ieri il maxi decreto contenente le due misure cardine della manovra di bilancio, leggasi Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Numerose ovviamente le reazioni politiche e non, all’introduzione delle due grandi novità, che secondo l’attuale esecutivo dovrebbero rilanciare il paese. Fra coloro che si sono espressi in maniera negativa, come del resto era prevedibile, l’ex ministro del lavoro Elsa Fornero, colei che ha scritto l’attuale legge in materia pensionistica. Attraverso le colonne del quotidiano Il Foglio, l’ex ministro definisce la riforma Quota 100 una «controriforma furbesca, il ritorno della politica nella determinazione delle regole pensionistiche». Secondo la Fornero, il governo giallo-verde ha voluto modificare l’attuale riforma con qualcosa che “sa di antico”. Per l’ex ministro Quota 100 «è contornata di condizioni che ne riducono fortemente la convenienza ma scalfiscono di poco il messaggio mediatico. Ogni anno di anticipo del pensionamento rispetto alle regole della riforma Fornero comporta una perdita del 3-5 per cento». Quindi l’ex esponente del governo tecnico Monti conclude così il proprio intervento: «propaganda slegata da ogni visione strategica del futuro». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
QUOTA 100, RIFORMA PENSIONI: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE
«Tanto impegno ma ci siamo! Ci dicevano che non si poteva fare. Diritto alla pensione per un milione di italiani, diritto al lavoro per una marea di giovani. Quota 100 senza penalizzazioni e senza tagli oggi è una realtà»: così il vicepremier Matteo Salvini a Palazzo Chigi dopo il via libera del Decretone che riunisce Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Le misure di bandiera del Governo gialloverde fanno il loro esordio ufficiale con una prima bozza ufficiale che verrà da questa sera poi incardinata nelle imminenti discussioni parlamentari: «Dedico questa decina di paginette alla signora Fornero, la signora piangente, e al signor Monti, non se ne fanno ancora una ragione…io conto di fare il ministro ancora a lungo». Dopo aver esultato per “i soldi veri stanziati”, Salvini ha aggiunto a fianco di Conte e Di Maio «subito la liquidazione per il settore pubblico, 30 mila euro cash. L’anticipo del Tfr per gli statali al momento arriva fino a 30mila euro, ma siamo un governo di ottimisti, c’è un percorso parlamentare e nessuno esclude che la già soddisfacente cifra possa salire 40-45mila euro, questo è l’obiettivo che ci siamo dati». Per quanto riguarda invece la specifica Quota 100 – misura dedicata a chi è nato entro il 1956 e ha lavorato senza interruzioni almeno dal 1980 potrà andare in pensione a partire da aprile – la misura è sperimentale per tre anni e «consente a chi ha maturato a fine 2018 almeno 62 anni di età e 38 di contributi di andare in pensione anticipata. La norma è sperimentale per il 2019-21». Come garantito da Salvini e inserito nel Decretone, «non c’è nessuna penalizzazione e nessun taglio, sarà una libertà di scelta».
COME FUNZIONA QUOTA 100?
«62 anni e 38 anni versamenti senza penalizzazione ed è solo il punto di partenza, l’obiettivo è quota 41. La Fornero si prepari a piangere ancora», ribadisce ancora il Ministro Salvini che spiega poi nel dettaglio le varie slide dedicate alla Quota 100. La riforma dovrebbe avere un costo di 4 miliardiper l’anno in corso, 8,3 per il 2020 e 8,6 per il 2021: «I dipendenti pubblici che maturano entro il 31 dicembre 2018 i requisiti previsti, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico dal primo luglio 2019», si legge nella bozza ufficiale della Quota 100 approvata dal Governo gialloverde. La pensione quota 100 «non è cumulabile, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite previsto dalle disposizioni vigente». Per le modalità di erogazione senza oneri a carico della finanza pubblica, servirà poi un Dpcm su proposta del Ministro della Pa Giulia Bongiorno di concerto con Tesoro e Ministero del Lavoro.
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