DURIGON: QUOTA 100 PER 350.000 DONNE

Secondo quanto comunicato dall’Inps, nella prima giornata di apertura dell’invio delle domande di pensionamento con Quota 100, sono arrivate più di mille richieste. Claudio Durigon, nella presentazione della riforma delle pensioni organizzata dalla Lega alla Camera, ha avuto modo di evidenziare che la creazione delle finestre è stata dettata dal fatto che ci si attende un gran numero di domande e quindi si è scelto di evitare un intasamento nella gestione delle pratiche da parte dell’Inps, dandogli del tempo per evitare problemi. Per i dipendenti pubblici, l’attesa di sei mesi è anche dettata dalla necessità di indire i concorsi necessari a rimpiazzare quanti decideranno di andare in quiescenza. Il sottosegretario al Lavoro ha anche specificato che le stime dicono che nel triennio di applicazione saranno 350.000 le donne che potranno usufruire di Quota 100, senza dimenticare la possibilità, per le italiane, di utilizzare Opzione donna, che è stata prorogata consentendo il pensionamento anticipato di quante hanno raggiunto i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2018.



SALVINI: OBIETTIVO È QUOTA 41

L’Inps ha già fatto sapere che alle 13:00 di oggi erano state presentate online 44 domande per il pensionamento con Quota 100. Matteo Salvini, in una conferenza stampa, ha voluto evidenziare come la data del 29 gennaio 2019 sia una di quelle da ricordare, perché dopo una lunga battaglia, che è passata anche da una raccolta firme, diverse manifestazioni e la bocciatura di un referendum, con la riforma delle pensioni varata dal Governo si comincia a smantellare la Legge Fornero. Il vicepremier ha ribadito che l’obiettivo finale è comunque quello del varo di Quota 41 e ha voluto che ciò fosse evidente anche nelle slides distribuite alla stampa. Del resto, ha ricordato, tale impegno era nel programma elettorale del centrodestra e anche nel contratto di governo stipulato da Lega e Movimento 5 Stelle. “Questa è la prima di cinque manovre economiche che puntano tutto sugli italiani”, ha aggiunto Salvini, facendo quindi capire che l’intenzione dell’esecutivo è di arrivare, come già detto nelle scorse settimane, al varo di Quota 41 in modo che sia utilizzabile dal 2022.



COME PRESENTARE LA DOMANDA PER QUOTA 100

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto relativo alla riforma delle pensioni con Quota 100, l’Inps ha diffuso oggi un messaggio in cui spiega che le domande di pensione, relative anche a Opzione donna, potranno essere presentate dai cittadini interessati in via telematica utilizzando le credenziali di accesso al sito dell’Inps, dove troveranno, dopo aver selezionato l’opzione “Nuova domanda”, la dicitura “Pensione di anzianità/vecchiaia”, selezionata ancora la quale vedranno la voce “Pensione di anzianità/anticipata”. A quel punto potranno scegliere la voce “Requisito quota 100” o quella “Contributivo sperimentale lavoratrici”. Dopodiché bisognerà selezionare il fondo e la gestione di liquidazione. L’Inps spiega che questa modalità “è utilizzabile da parte dei lavoratori iscritti alle Gestioni private, alla Gestione pubblica e alla Gestione spettacolo e sport, anche al fine di chiedere, per la pensione quota 100, il cumulo dei periodi assicurativi”. Inoltre, la domanda di pensione “può essere presentata anche per il tramite dei Patronati e degli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’Inps ovvero, in alternativa, può essere presentata utilizzando i servizi del Contact center”.



QUOTA 100, PRIMO BANCO DI PROVA CON LA SCUOLA

Il mondo della scuola potrebbe rappresentare il primo importante banco di prova per la riforma delle pensioni con Quota 100 e i suoi effetti sulla Pubblica amministrazione. Come ricorda infatti Il Sole 24 Ore, il decreto messo a punto dal Governo prevede che “il personale scolastico e Afam a tempo indeterminato possa presentare, entro il 28 febbraio, istanza di cessazione dal servizio ‘con effetti dall’inizio rispettivamente dell’anno scolastico o accademico’”, quindi a partire dal 1° settembre 2019. Si attende quindi ora l’emanazione di una circolare congiunta Miur-Inps che dovrà disciplinare termini e modalità della riapertura dei pensionamenti. Sembra però in ogni caso scontato che occorra aver già maturato i requisiti per Quota 100 al momento dell’entrata in vigore del decreto. Pino Turi, Segretario generale della Uil Scuola, ha già chiesto al Miur un confronto urgente per evitare un problema che potrebbe essere sottovalutato: “quello di iniziare il nuovo anno con un esercito di precari in cattedra”.

CGIL PRONTA ALLA LOTTA

Come segnala ilcittadinodirecanati.it, nei nuovi organismi eletti durante il Congresso della Cgil, alla cui guida ora c’è Maurizio Landini, ci sono diversi sindacalisti marchigiani. E tra gli argomenti che sembrano essere cari al sindacato di Corso d’Italia c’è anche la riforma delle pensioni. Daniela Barbaresi, Segretaria Cgil Marche, ha detto: “Siamo soddisfatti sia per i temi affrontati che per l’esito di questo congresso”, “che conferma come la Cgil sia una grande organizzazione democratica che discute e sa misurarsi con una dialettica interna anche vivace, ma che poi sa uscirne più unita e più forte per poter costruire le necessarie risposte di cui lavoratori, disoccupati, pensionati hanno bisogno. Adesso il nostro impegno deve essere la riuscita della grande manifestazione unitaria del 9 febbraio a Roma per cambiare le scelta sbagliate che il Governo sta mettendo in campo e rivendicare investimenti pubblici, politiche industriali, un fisco equo, una vera riforma delle pensioni, nuove assunzioni e valorizzazione del lavoro pubblico, risorse adeguate per sanità e welfare”.

RIFORMA PENSIONI E FONDI BILATERALI

Come noto, la riforma delle pensioni con Quota 100 ha previsto la possibilità, per le aziende, attraverso l’utilizzo di fondi di solidarietà bilaterali, di accompagnare, a determinate e precise condizioni, i lavoratori che maturino entro tre anni i requisiti necessari verso la quiescenza. Il Sole 24 Ore riporta alcune perplessità di Pierangelo Albini, Direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confindustria, secondo cui “sarebbe preferibile, per il sostegno dei lavoratori anziani legato a Quota 100, che si potesse fare riferimento a Fondimpresa, il Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, introducendo una finalità aggiuntiva. Resta da chiarire l’entità dei costi, perché il contributo a Fondimpresa costa alle aziende, in media, 160 euro all’anno per dipendente. Se il Fondo bilaterale dovrà versare al lavoratore un assegno del 70% della retribuzione, considerando uno stipendio medio di 25.000 euro, si rischia che la spesa per le aziende sia molto più alta”.

Il quotidiano di Confindustria riporta anche le parole di Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl, secondo cui “gli estensori degli accordi dovranno essere precisi nel verificare le condizioni di accesso entro i tre anni di vigenza della norma. L’accesso al pensionamento anticipato presuppone le dimissioni dal lavoro: vanno date certezze e tutele a chi entrerà nel percorso di uscita anticipata”. Domenico Proietti, Segretario confederale della Uil, ritiene invece che “il ricorso ai fondi bilaterali per l’avvicinamento di Quota 100 è una strada che sarà percorribile in poche aziende e solo grandi”.