QUOTA 100, PRESENTATE OLTRE 10.000 DOMANDE

Le domande per usufruire di Quota 100 hanno già superato la soglia delle diecimila unità. Lo ha fatto sapere l’Inps, spiegando anche che oltre mille domande arrivano dalla provincia di Roma. A livello territoriale, quella di Napoli risulta la seconda provincia per numero di domande presentate, davanti a Milano, Palermo e Catania. Per il momento, quindi, sembra essere smentita la previsione di chi riteneva che la riforma delle pensioni sarebbe stata utilizzata dagli operai del Nord. Tuttavia è ancora presto per tirare le somme e bisogna ricordare che ieri era l’ultimo giorno utile per la presentazione delle domande per i dipendenti pubblici che intendono utilizzare la prima finestra utile del 1° agosto per il pensionamento. Intanto, intervistato da Adnkronos, Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione, ha detto che non saranno molti i lavoratori del settore che potranno usare Quota 100. “Certo, qualche tasso di sostituzione ci sarà, ma al di là di norme e contributi le aziende sostituiranno quanti usciranno dagli organici se ce ne sarà la necessità. Se l’economia crescerà allora il tasso di sostituzione sarà alto, altrimenti no”, ha aggiunto.



BOERI CRITICA QUOTA 100

Tito Boeri torna a criticare la riforma delle pensioni con Quota 100. Secondo quanto riporta l’Agenzia Vista, infatti, il Presidente dell’Inps, che ha preso parte al Forum delle politiche sociale a Milano, ha spiegato che “la scelta del governo di puntare all’aumento dei pensionati come obiettivo strategico va in direzione opposta all’andamento demografico, significa mettere un fardello pesante sulle spalle dei lavoratori. Si rischia inoltre di spiazzare le misure di contrasto alla povertà che non sono ancora finanziate, se non con le clausole di solidarietà che valgono due punti del Pil. Se vogliamo renderle strutturali, dobbiamo trovare le risorse, altrimenti c’è il rischio che le pensioni le sottraggano al reddito di cittadinanza”. A proposito del numero di domande per Quota 100 finora presentate, Boeri ha detto che è “legittimo aspettarsi nei primi giorni un maggior numero di domande, ma è presto per dire che si tratti di un boom e ci sia stato un numero superiore alle aspettative. Penso che siamo abbastanza in linea con quanto ci si potesse aspettare”.



BRAMBILLA CONTRO IL DIVIETO DI CUMULO

Alberto Brambilla non sembra apprezzare un punto in particolare nella riforma delle pensioni con Quota 100: il divieto di cumulo. In un paper elaborato insieme a Gianni Geroldi e Laura Neroni, di cui Adnkronos riporta alcuni stralci, il Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali evidenzia che si tratta di “una decisione avvilente, umiliante per quei tanti ‘maturi’ che vorrebbero, come accade ormai nel resto delle economie avanzate, sostegni e non ostacoli all’invecchiamento attivo, magari facendo un lavoro diverso che piace di più e che genera beneficio fisico e psicologico”. Per l’ex sottosegretario al Welfare, considerando che viene limitata l’indicizzazione degli assegni e che entra in vigore un contributo di solidarietà di cinque anni, il danno aumenta. Senza dimenticare che i pensionati che lavorano pagano delle imposte che allo Stato fanno certo comodo. Per Brambilla Quota 100 non aiuta poi i giovani, perché “l’esperienza dei Paesi sviluppati dimostra che più è elevato il tasso di occupazione degli over 55 e più è basso l’indice di disoccupazione giovanile”.



DI MAIO ENTUSIASTA DI QUOTA 100

I dati sulle domande per accedere a Quota 100 che stanno arrivando all’Inps in questi giorni hanno portato Luigi Di Maio a scrivere un post su Instagram per parlare del decreto sulla riforma delle pensioni. Il vicepremier ha ricordato tutte le critiche piovute su Quota 100, “dicevano che era irrealizzabile. Noi invece l’abbiamo fatta ed ecco i risultati da un’agenzia che mi hanno girato poco fa: ‘Sono quasi 5.000 le domande arrivate già all’Inps per chiedere di andare in pensione con la cosiddetta Quota 100 o con le altre misure previste dal Decreto del Governo. Lo fa sapere il presidente del Civ dell’Inps, Guglielmo Loy, sottolineando che queste sono arrivate per via telematica (1.892 prima delle 17) e attraverso i patronati (2.697) ma che ‘tantissime persone si sono presentate nelle sedi dell’Istituto per informazioni su Quota 100’. Smettiamola di ascoltare i menagrami. Abbiamo dato l’opportunità a chi ha lavorato una vita intera di esercitare un proprio diritto. Con le uscite di quota 100 e lo sblocco del turnover si apriranno tantissime opportunità di lavoro per i nostri giovani. Parte il ricambio generazionale! Stiamo realizzando quello che abbiamo detto e i risultati si cominciano a vedere. E siamo solo all’inizio!”.

ULTIMO GIORNO PER LE DOMANDE DEGLI STATALI

È stata superata la soglia delle 5.000 domande presentate per accedere a Quota 100 e tra queste potrebbero essere molte quelle inviate dai dipendenti pubblici. Il Sole 24 Ore ricorda infatti che oggi è l’ultimo giorno utile per loro per presentare la domanda in modo da poter sfruttare la prima finestra utile del 1° agosto. Diversamente, dovranno fare i conti con la finestra semestrale che è prevista proprio per i dipendenti pubblici, in modo che si possano predisporre i concorsi necessari a sostituire quanti andranno in quiescenza. Il Governo non dovrà invece sottovalutare i rilievi del Servizio studi di Camera e Senato al decreto sulla riforma delle pensioni con Quota 100. Infatti, è stato fatto notare che porre un limite di età all’accesso al riscatto agevolato della laurea, adesso fissato a 45 ma che potrebbe essere portato a 50, potrebbe non essere conforme alla Costituzione. Sembra esserci anche qualche perplessità sulla proroga dell’Ape social: bisognerebbe forse esplicitare che l’indennità andrebbe anche a quanto erano in possesso dei requisiti il 1° gennaio, ma li abbiano poi persi prima dell’entrata in vigore del decreto.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GANGA

Anche la Cisl, per bocca di Ignazio Ganga, torna a ribadire la propria posizione sulla riforma delle pensioni all’insegna di Quota 100 dopo l’entrata in vigore del decreto in materia. Per il Segretario confederale di via Po, con la misura del Governo si aprono “spazi di flessibilità nell’acceso alla pensione rispetto alla Legge Fornero ma non per la platea che avremmo auspicato dal momento che, come abbiamo ribadito più volte, tante donne e tanti lavoratori discontinui non riusciranno ad accedere a Quota 100 perché 38 anni di contributi sono tanti e mancano meccanismi compensativi per queste situazioni, come ad esempio abbiamo ottenuto per le donne con figli nel caso dell’Ape sociale appena prorogata”.

Per il sindacalista è quindi ora importante “verificare il cosiddetto ‘tiraggio’ del decreto, ossia l’effettivo utilizzo da parte delle lavoratrici e dei lavoratori”, con la speranza che in molti “possano avere la possibilità di andare in pensione con le nuove regole e che da questo scaturisca, almeno in parte, un ricambio generazionale del personale nelle imprese e nel comparto pubblico”. Proprio per quanto concerne i dipendenti pubblici, Ganga non può non notare come siano “discriminati rispetto al settore privato per effetto delle ‘finestre’ lunghe di sei mesi”. Senza dimenticare che “la procedura per l’anticipo del trattamento di fine servizio tramite il prestito bancario è molto complicata”. Il Segretario confederale della Cisl ha quindi ribadito che l’importanza della manifestazione sindacale unitaria in programma il 9 febbraio.