LE PAROLE DI PATRIARCA (PD)

Sulla sua pagina Facebook, Edoardo Patriarca ha voluto fare il punto sul decreto relativo alla riforma delle pensioni con Quota 100 approvato dal Senato. “Non hanno riformato la Fornero che rimane intatta nella sua struttura. Hanno soltanto aperto una ‘finestra’ per tre anni, una lotteria a tempo. La parte contributiva verrà modulata sugli anni versati rispetto ai 67 anni. Hanno finanziato l’uscita prendendo i soldi dai pensionati ed eliminando la rivalutazione in base al costo della vita. Escono quelli che hanno una carriera contributiva regolare, uomini in particolare, provenienti per la gran parte dalla pubblica amministrazione. Probabile che nel privato vadano in pensione i disoccupati, i lavoratori con carriere contributive deboli, con pensioni basse da integrare al minimo. Nella PA probabilmente mancherà personale nella sanità e nella scuola con il turnover bloccato per tutto il 2019”, ha scritto il senatore dem, aggiungendo che sono stati “bocciati tutti gli emendamenti per opzione donna, per rafforzare l’ape sociale, per i lavori usuranti, per gli esodati, per introdurre la pensione di garanzia per i giovani”.



ANCHE CARIGE PUNTA SU QUOTA 100

Ieri è stato presentato il nuovo piano industriale di Carige, nel quale si fa affidamento anche sulla riforma delle pensioni con Quota 100. Si prevede infatti che entro il 2023 la banca avrà cento sportelli in meno, con un taglio del personale di circa mille unità, in modo da passare da quattromila e tremila dipendenti. “Non ci sarà un solo licenziamento, gestiremo tutto con i prepensionamenti, beneficiando anche delle nuove norme di quota 100”, sono le parole del commissario Fabio Innocenzi riportate da Repubblica. Dunque dovrebbe intervenire il fondo di solidarietà che nel settore bancario consente già di poter avere dei prepensionamenti con un anticipo di sette anni. E si cercherà di fare in modo che per i dipendenti più anziani si possa utilizzare Quota 100. Di certo ridurre di un quarto i propri dipendenti, seppur in un arco di tempo non brevissimo, non è cosa da poco, soprattutto se si ha intenzione di non licenziare nessuno. Sarà quindi molto importante per Carige trovare un accordo con i sindacati per gestire al meglio questa transizione.



MACINA (M5S): VOGLIAMO SMANTELLARE LEGGE FORNERO

Proseguono le iniziative del Movimento 5 Stelle per informare i cittadini sulle novità in tema di riforma delle pensioni e sul reddito di cittadinanza. A Bitonto si è tenuto un incontro nella Sala degli Specchi del Comune, presieduto da Francesca Anna Ruggiero, portavoce Camera dei Deputati della commissione Finanze e della commissione bicamerale sul Federalismo fiscale. La pentastellata, secondo quanto riporta dabitonto.com, ha spiegato che “con il Reddito di cittadinanza e quota 100 finalmente inizia l’inversione di marcia dalle politiche di austerità, gratuite e funzionali solo a chi le propina, alle politiche che viceversa sono orientate ad attuare una redistribuzione più equa dei redditi”. All’incontro ha partecipato anche Anna Macina, portavoce Camera dei Deputati delle commissioni Affari costituzionali e della commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza, che a proposito di Quota 100 ha detto: “Vogliamo smantellare la legge Fornero. Fino al 28 febbraio si potrà consentire, a chi ha 62 anni di età e 38 di contributi, di andare in pensione. In questo modo, sarà possibile anticipare la pensione di cinque anni. È una grande occasione che libererà nuovi posti di lavoro in tutto il Paese”



LE RICHIESTE DELLA CGIL

Con l’approvazione dell’aula del Senato, il decreto relativo alla riforma delle pensioni con Quota 100 approda ora alla Camera con alcune novità rispetto al testo originario. Per quanto riguarda il versante previdenziale, c’è da registrare l’aumento da 30.000 a 45.000 euro dell’anticipo sulla liquidazione che potrà essere richiesto dai dipendenti pubblici. Inoltre, è stata innalzata a 50 anni la soglia di età per il riscatto agevolato della laurea ed è stata portata a dieci anni la durata massima della rateizzazione degli importi relativi alla pace contributiva. Intanto la Cgil, sul suo profilo Facebook, ha ricordato che nell’incontro avuto lunedì con il Governo, ha presentato insieme a Cisl e Uil, tra le varie richieste, “anche quella di una soluzione definitiva per i 6000 esodati rimasti, l’anticipo di Quota 41 e la cancellazione della finestra per i precoci, il rafforzamento delle misure a favore delle donne…”. Non resta che capire quale sarà la risposta dell’esecutivo di fronte a queste richieste.

ULTIMO GIORNO PER LA SCUOLA

Oggi è l’ultimo giorno disponibile per i docenti e il personale della scuola per presentare l’istanza di cessazione da servizio e accedere così a Quota 100 una volta terminato l’anno scolastico. Dopo il varo della riforma delle pensioni si è pensato di consentire, per un periodo di tempo piuttosto limitato, anche a chi lavora nella scuola di non dover aspettare l’anno prossimo per approfittare di Quota 100 (nel caso si abbiano già i requisiti necessari). Per Gianni Verga, Segretario generale della Uil Scuola Puglia, chiede però al Governo di attivarsi per far sì che vengano presi quanto prima seri provvedimenti per riparare all’esodo, peraltro ampiamente prevedibile, a cui stiamo assistendo”. Il riferimento è al numero piuttosto consistente, circa 15.000, di domande già presentate. “Sarebbe ora di tornare a pensare alla scuola come a un baluardo della società, un grimaldello dal quale far ripartire lo sviluppo del Paese e del Mezzogiorno, non solo come un bancomat dal quale attingere risorse da destinare ad altri scopi”, aggiunge Verga.

RIFORMA PENSIONI, IL RUOLO DELL’INPS

L’edizione barese de ilquotidianoitaliano.com riporta alcune dichiarazioni di sindacalisti dell’Ugl particolarmente interessanti nel momento in cui non solo si parla di riforma delle pensioni con Quota 100, ma c’è anche un cambio ai vertici dell’Inps. Istituto che, secondo Corrado Mancini, Segretario nazionale Ugl pensionati, “deve pensare solo ed esclusivamente ai lavoratori garantendo un minimo per vivere”. Per Antonio Caprio, Segretario generale Ugl Bari e Bat, “non è giusto che tutto debba essere a carico della collettività. La previdenza consentirà ai cittadini di avere la pensione solo se verranno versati i contributi, ed è questa la nostra iniziativa sindacale”. Ciò non toglie, dal punto di vista di Michele Santeramo, Segretario Ugl pensionati Bari, che “i pensionati non devono essere il bancomat dello Stato Italiano che, ogni qual volta che deve affrontare altri impegni di natura economica, apre il salvadanaio delle pensioni e ne blocca l’adeguamento perequativo. Sino a quando il governo italiano non deciderà di separare la previdenza dall’assistenza, i problemi dell’Inps non saranno mai risolti e i pensionati saranno sempre la valvola di sfogo di tutti”.

E a proposito di blocco delle indicizzazioni, il Codacons ha deciso “di avviare un nuovo, inedito, ricorso alla corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo”. Si tratterebbe di un nuovo ricorso alla Cedu dopo quello promosso contro il cosiddetto bonus Poletti con cui il Governo Renzi aveva risposto alla bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, del blocco delle rivalutazioni stabilito dall’esecutivo guidato da Mario Monti.