I dati provvisori pubblicati dall’Istat sullo stato del lavoro in Italia torna ad essere altamente preoccupante: la disoccupazione a febbraio 2019 torna a risalire e si fissa al 10,7%, un aumento dello 0,1 punti rispetto al mese precedente. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica le persone in cerca di occupazione aumentano decisamente dell’1,2% (ovvero ben 34mila in più) mentre coloro che cercano lavoro ma non lo trovano sono 2 milioni e 771 mila in Italia, un dato allarmante se si accosta poi al livello di stagnazione economica delle nostre imprese. Un dato positivo per l’Istat riguarda il calo dei disoccupati su base annua (-1,4%, -39 mila) ma è anche vero che si confronta il livello attuale del tasso di disoccupazione con il minimo storico pre-crisi (5,8%, dell’aprile 2007) emerge come i dati di oggi siano ancora 5 punti superiori. Sempre negli stessi dati pubblicati stamane, l’Istat avverte come gli occupati di febbraio erano 14mila in meno rispetto a gennaio con un tasso di occupazione al 58,6% (-0,1 punti percentuali): in questi dati, pesa e non poco il calo dei lavoratori dipendenti con contratti a tempo indeterminato, facendo calare i primi effetti positivi del Decreto Dignità.
32,8% DEI GIOVANI SENZA LAVORO
Il rallentamento dell’economia e il rischio recessione purtroppo inizia a ripercuotersi nel mondo del lavoro e seppure con una velocità ridotta, la disoccupazione torna a preoccupare: tra i giovani, il tasso allarmante a febbraio si attesta al 32,8%. Sul fronte degli indeterminati, i lavoratori permanenti (-33 mila) fanno peggio dei lavoratori a termine (-11 mila) mentre risultano in crescita secondo l’Istat i lavoratori indipendenti in generale (+30mila) sempre nei primi mesi del nuovo anno. Come avverte ancora l’Istituto, «Il calo dell’occupazione è concentrato nella classe di età centrale dei 35-49enni (-74 mila), mentre si conferma il segno positivo per gli ultracinquantenni (+51 mila)». Nel trimestre 2019 gli occupati stabili vi restano «sia per genere sia per posizione professionale, mentre tra i dipendenti si registra un aumento dei permanenti e una diminuzione dei temporanei»: da ultimo, ancora la nota Istat avverte come la disoccupazione è in aumento nell’ultimo mese mentre cala «sia nel confronto trimestrale sia nei dodici mesi per effetto della sola componente maschile».