PEDRETTI RILANCIA LA PROTESTA
“Taglio della rivalutazione. Nessuna risposta su tasse, sanità, assistenza e non autosufficienza. È arrivato il momento di far sentire forte la nostra voce. Cominciamo il 9 maggio con tre grandi assemblee dei pensionati a Padova, Roma e Napoli. Il 1 giugno ci vediamo in piazza del Popolo. Tenetevi pronti!”. Così Ivan Pedretti, sul suo profilo Facebook, annuncia la mobilitazione dei sindacati contro alcuni aspetti della riforma delle pensioni e delle politiche del Governo. Anche Repubblica riporta alcune dichiarazioni del Segretario generale dello Spi-Cgil: “Il primo di giugno è prevista una manifestazione unitaria Cgil, Cisl e Uil. Noi siamo contrari sia al blocco della perequazione che al conguaglio da 100 milioni. Per non parlare di due miliardi e mezzo che si recuperano in totale con i tagli da qui al 2021, e non dalle pensioni d’oro, ma da quelle medio- basse. Chiediamo una tassazione fiscale equa: anche senza questo intervento i pensionati hanno una tassazione più penalizzante, perché non hanno tutti i vantaggi fiscali dei lavoratori dipendenti”.
USB SCUOLA, L’APPELLO AL GOVERNO
I posti “liberati” dal pensionamento dei tanti aderenti nei prossimi mesi a Quota 100, nel mondo scuola, scatenano le richieste dei sindacati per poterli “utilizzare” al meglio e risolvere almeno in parte i tanti nodi al pettine di questi ultimi anni. «ià dal 28 febbraio scorso USB Scuola sta portando avanti una battaglia affinché i posti liberati dai #pensionamenti quota 100 vengano messi subito a disposizione della mobilità e delle immissioni in ruolo. La data del 25 maggio è quella utile per il comparto scuola per chiudere l’accoglienza delle domande per mobilità attraverso il Sidi, il sistema informatico del MIUR», ricorda Usb Scuola in una lunga nota di appello-attacco al Ministero del Lavoro che fa riferimento alla cifra di 17mila posti liberati dal pensionamento di docenti e Ata. Ancora il sindacato scolastico «Per queste ragioni visto che sarebbe insensato lasciare vacanti questi posti per il personale di ruolo specializzato e abilitato, per tutti gli idonei nelle #graduatorie di merito dei vari concorsi e nelle GaE ancora esistenti, chiediamo con forza nuovamente che venga contemplata dall’amministrazione una fase di mobilità straordinaria anche successiva al 31 maggio o che si pensi a una proroga per la scadenza delle domande al Sidi affinché TUTTI i posti liberati da quota 100 vadano subito a mobilità e immissioni in ruolo». (agg. di Niccolò Magnani)
RIVALUTAZIONE, ESPOSTO CODACONS VS INPS
Dopo la circolare negli scorsi giorni dell’Inps che annunciava il nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni all’inflazione che scatterà dal prossimo 1 aprile, il “dossier” arriva alla magistratura visto che il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. Il motivo è presto detto, la categoria dei consumatori si scaglia contro il “conguaglio” con cui l’Inps provvederà a recuperare una parte delle pensioni già erogate a gennaio: l’intento del Codacons è quello di ricorrere al Tar del Lazio per poter ottenere la sospensione della circolare Inps che introduce dal prossimo mese i criteri per la rivalutazione delle pensioni dopo la riforma Quota 100 a danno di 5,6 milioni di pensionati. «Chiedere indietro i soldi già erogati ai cittadini beneficiari è un atto del tutto illegittimo, che determina un danno economico evidente a chi su quel denaro aveva fatto affidamento e ha già provveduto a spendere quanto percepito – attacca in una nota il presidente Carlo Rienzi – Indipendentemente dalle cifre per le quali l’Inps procederà a chiedere il rimborso, è il principio ad essere totalmente sbagliato, e per questo chiediamo alla Procura di accertare la sussistenza di eventuali fattispecie penalmente rilevanti, compreso la possibile appropriazione indebita. Stiamo inoltre studiando un ricorso al Tar per la sospensione della circolare Inps in questione». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LA STIMA SUL TURNOVER
Una della ragioni per cui la riforma delle pensioni con Quota 100 è stata varata è quella di favorire il turnover generazionale nel mercato del lavoro. Secondo quanto stimato dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro, ci sarà l’ingresso di un giovane con meno di 30 anni ogni tre lavoratori che useranno Quota 100 per andare in pensione. Considerando che si stimano circa 314.000 pensionamenti per Quota 100, si arriva alla conclusione che saranno circa 116.000 gli under 30 che entreranno nel mondo del lavoro. La studio della Fondazione è stata presentata al 22° Forum Lavoro/Fisco/Previdenza di Roma e Adnkronos ne ha riportato le principali conclusioni.
Anzitutto sono state considerate le differenze tra comparto privato, pubblico e mondo del lavoro autonomo. “Nel settore privato, ad esempio, la pianificazione delle risorse tiene conto della quota di persone che usciranno per pensionamento. Tuttavia, lo scenario che abbiamo di fronte è di un massiccio anticipo di uscite”. Questo vuol dire, secondo i consulenti del lavoro, che ci sarà “un rapido aggiornamento del piano di assunzioni pianificate dalle aziende private e potrebbe, paradossalmente, comportare difficoltà di copertura delle posizioni lavorative perse nel 2019”. Le cose andranno diversamente nel pubblico, anche se “il massiccio esodo dei lavoratori over 60 potrebbe creare inizialmente qualche difficoltà ai servizi essenziali come sanità e istruzione. Più semplice la dinamica nel lavoro autonomo, dove i più ridotti volumi produttivi riflettono l’andamento del ciclo economico”.