Nuove dichiarazioni del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza. La manovra arriva oggi al Senato e uno dei provvedimenti più attesi è sicuramente la bandiera del M5s: «Ci rivolgiamo a 5 milioni di persone che sono in maggiore difficoltà: partiremo a marzo, non il primo aprile perché è pesce d’aprile» le parole del leader pentastellato ad Agorà. E precisa: «Non daremo 780 euro a tutti: alcuni hanno un reddito di 200-300 euro, che noi porteremo a 780». Grande soddisfazione in casa grillina, con il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Danilo Toninelli che ha ringraziato il vice premier: «Il MoVimento 5 Stelle al governo sta cambiando il Paese. Nella manovra del popolo ci sono 23,5 miliardi di euro sul triennio per il Reddito di cittadinanza: una misura storica che aiuterà oltre 5 milioni di persone in povertà assoluta, rilanciando lavoro e consumi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“PARTE IL 1° APRILE? NO, MI RIFIUTO”

Ieri è arrivato l’ok dell’Ue alla manovra, novità importanti per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Non ci saranno slittamenti per il provvedimento bandiera del Movimento 5 Stelle, con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha parlato così ai microfoni di Radio Capital: «Con reddito e quota 100 si paritrà a fine marzo: rifiuterò categoricamente il primo aprile perché le ironie si sprecherebbero». Prosegue il leader pentastellato: «Il decreto sul reddito e su quota 100 sarà operativo a fine anno o all’inizio dell’anno prossimo». Una battuta anche sui navigator, novità che riguarderà da vicino il sussidio promesso dai grillini: «Quanti ce ne saranno? Diverse migliaia: avremo tutti i numeri a breve». Infine, un commento sui presunti limiti del conto in banca per ottenere il reddito di cittadinanza: «La questione del conto in banca no, è complicato fare un monitoraggio del genere: noi usiamo l’Isee».



LA CONFERMA DI LUIGI DI MAIO

Il reddito di cittadinanza è molto atteso, come dimostrano le 500 mila vittime del sito fike dell’Imps, e il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha evidenziato ai microfoni di Porta a Porta: «Non si riducono i contenuti né la platea dei destinatari», sottolineando che «partirà dal 1° aprile 2019», prima del dietrofront di Di Maio. Le opposizioni promettono battaglia, affermando che non aiuterà la crescita, e l’esponente del Partito Democratico Maurizio Martina ha aggiunto: «Il Sud è stato tradito dalle promesse inevase di Lega e M5s. Non c’è giornata più eloquente di questa in cui siamo davanti al fallimento della proposta sul reddito di cittadinanza». Attese conferme nelle prossime ore, con il governo che dovrà decidere come utilizzare i fondi stanziati per mettere in atto il provvedimento.

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