Governo M5s-Lega al lavoro sulle ultime bozze del reddito di cittadinanza, arriva anche il commento del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Il leader pentastellato, in Sardegna per la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali, ha spiegato che conviene accettare la prima offerta di lavoro delle tre previste dalla misura bandiera dei grillini: «E’ dopo 18 mesi, non la prima offerta: dopo 18 mesi miriamo a completare il primo ciclo, ovvero prima, seconda e terza offerta di lavoro. Ci tengo a dire che conviene accettare la prima offerta di lavoro: se rifiuti la prima, la seconda che accetterai è più lontana di oltre 100 chilometri rispetto alla prima proposta. La terza è in tutta Italia, non conviene arrivarci ma accettare la prima proposta di lavoro. Dopo 18 mesi c’è una pausa del primo ciclo, conviene accettare una delle prime tre». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE PREOCCUPAZIONE DI TRIA
Nei prossimi giorni arriverà a Palazzo Chigi il decreto contenente il Reddito di cittadinanza, una delle misure cardine inserite dal governo nella legge di bilancio 2019-2021. Molti coloro che sono in attesa dell’introduzione effettiva del famoso sussidio da 780 euro, di cui nel frattempo si è detto tutto e il contrario di tutto. L’ultima novità è stata esternata nelle scorse ore dal vice-premier Di Maio, che ha spiegato che se entro un anno non verrà accettato il lavoro proposto, si perderà la possibilità di avere il reddito. Sulla vicenda si è espresso stamane anche il ministro dell’economia, Giovanni Tria, che attraverso le colonne del Corriere della Sera ha esternato tutta la sua preoccupazione: «Quando partirà il reddito di cittadinanza e una massa di inattivi si andrà a iscrivere nelle liste di coloro che cercano lavoro, per avere accesso al reddito, noi avremo un impatto sulle forze di lavoro e un aumento statistico della disoccupazione. Per cui magari saremo anche accusati di aver fatto crescere la disoccupazione, prima che queste persone vengano riassorbite nel mercato del lavoro». Il titolare del tesoro è perplesso sull’applicazione del sussidio: «Bisognerà capire se si riesce ad applicarlo così come viene detto perché poi è un sistema molto articolato e complesso. C’è tutta una componente, maggiore di quanto era stato previsto, di incentivo alle imprese per l’assunzione. Lì bisogna vedere se l’incentivo come è stato progettato funziona in direzione corretta». Il ministro dell’economia è sempre stato molto scettico nei confronti di questa misura, e anche oggi non ha cambiato la sua linea di pensiero. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
REDDITO CITTADINANZA, LAVORO VA ACCETTATO ENTRO UN ANNO
Arrivano ulteriori precisazioni rispetto al reddito di cittadinanza da parte di Luigi Di Maio, sentito dai cronisti a margine di un evento elettorale in Sardegna. Secondo quanto dichiarato dal vicepremier e capo politico M5s, “dopo 18 mesi noi miriamo a completare il primo ciclo, che significa prima, seconda e terza offerta di lavoro. Ci tengo a dire che conviene accettare la prima: perché se rifiuti la prima, la seconda che accetterai è più lontana di oltre 100 km rispetto alla prima proposta. E la terza è in tutta Italia: quindi non conviene arrivare alla terza e accettare la prima proposta di lavoro. Dopo i 18 mesi? C’è una pausa del primo ciclo e quindi conviene accettare una delle tre”. Come riportato da TgCom24, resta ancora da sciogliere il nodo inerente gli interventi a favore delle famiglie numerose e per i disabili, chiesti con forza dalla Lega, che non si accontenterebbe dell’integrazione dell’assegno per 260mila pensioni di invalidità. (agg. di Dario D’Angelo)
REDDITO CITTADINANZA, INPS CERCHERA’ POTENZIALI DESTINATARI
L’Inps potrebbe cercare i potenziali destinatari del reddito di cittadinanza per avvisarli che ne hanno diritto. Lo prevede l’ultima bozza del decreto in cui si danno 30 giorni di tempo all’istituto per predisporre i modulo per fare domanda di Rdc. Nella bozza si legge che «l’Inps è autorizzato ad inviare comunicazioni informative mirate sul Rdc ai nuclei familiari che a seguito dell’attestazione dell’Isee presentino valori dell’indicatore o di sue componenti compatibili» con i criteri per l’accesso al reddito di cittadinanza. Il testo è ancora in via di definizione, ma emergono alcuni dettagli, come la decadenza del beneficio se si rifiuta un’offerta di lavoro trascorsi 12 mesi, anche se fosse solo la prima. Il reddito di cittadinanza non si perde quindi solo se si dice “no” a tre proposte di lavoro dei centri per l’impiego, ma anche quando si «rifiuta un’offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio, indipendentemente dal numero di offerte precedentemente ricevute».
REDDITO DI CITTADINANZA, DOPO 12 MESI SÌ A OFFERTA LAVORO O SI PERDE
Secondo i criteri previsti nelle bozze del reddito di cittadinanza circolate finora, per offerta congrua si intende un lavoro entro i 100 chilometri dalla residenza nei primi sei mesi di percezione del reddito. Salgono a 250 chilometri dopo sei mesi. Oltre i 18 mesi, per chi ottiene un rinnovo del beneficio, è considerata congrua un’offerta di lavoro «ovunque nel territorio italiano», se in famiglia non ci sono né minori né disabili. A chi accetta un lavoro così lontano verranno corrisposte tre mensilità aggiuntive di reddito dopo aver iniziato con il nuovo impiego, «a titolo di compensazione per le spese di trasferimento sostenute». Dalla carta attraverso cui viene erogato il reddito di cittadinanza si potrà fare anche un bonifico mensile per l’affitto. Fissato anche il limite al prelievo in contanti: da 100 euro al mese per un single a 210 al mese per una famiglia numerosa. Nelle ultime bozze è saltato il divieto esplicito di utilizzare i soldi del Rdc per il gioco d’azzardo, pena la perdita del beneficio, ma non è escluso che possa essere reinserito nella stesura finale del testo.



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