Il premier Conte alla fine ha “rinsaldato” le distanze esistenti tra i due vicepremier arrivando a trovare l’accordo sul cosiddetto “Decretone” che è pronto ad essere varato dal Consiglio dei Ministri nel tardo pomeriggio. «Oggi è una giornata importante e a vincere sono, come sempre, i cittadini. Un risultato che ripaga anni di battaglie portate avanti dal M5S», spiega il leader M5s Luigi Di Maio: dalle prime anticipazioni in mano all’Adnkronos, sul Reddito di Cittadinanza non avrebbero diritto alla misura «i nuclei familiari che hanno tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa». Non solo, il Governo gialloverde stabilisce la normativa delle tre opzioni di lavoro proposte al destinatario del Reddito: «accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue entro i 100 km nei primi sei mesi e sopra i 250 oltre i sei per non perdere il reddito di cittadinanza. Superati i 18 mesi, per avere ancora diritto al sussidio, le offerte di lavoro dovranno essere accettate “ovunque nel territorio italiano”, almeno che non si abbiano minori o disabili nel nucleo famigliare». L’accordo tra Salvini e Di Maio sembra completo, anche se restano numerosi punti di domanda nella Lega in merito all’effettiva fattibilità dell’intera operazione sui centri di impiego e sulla gestione delle varie adesioni in tempo rapido.



GOVERNO “SODDISFATTO”: DECRETONE IN ARRIVO

Governo soddisfatto al termine del vertice di Palazzo Chigi che ha visto protagonisti il premier Conte e i suoi vice Salvini e Di Maio. «Ci sono tutte le risorse su quota 100 e reddito di cittadinanza», si legge in una nota, con il Consiglio dei ministri in programma alle ore 18.00. Secondo quanto rivela Agi, restano ancora dei nodi da sciogliere: nel corso del vertice sopra citato non è stato affrontato il tema della presidenza Consob, vacante dopo le dimissioni di Mario Nava. Il Movimento 5 Stelle punta su Marcello Minenna, ex assessore a Roma con Virginia Raggi, e la situazione è in divenire. Risolto inoltre il tema dello stanziamento dei fondi ai disabili: ci sarà dunque il via libera della Lega al reddito di cittadinanza. Nelle ultime ore si è parlato di una possibile manovra correttiva, ipotesi rilanciata da Renato Brunetta: «Il rischio che la prossima primavera il Governo debba ricorrere ad una manovra correttiva dei conti pubblici si fa sempre più concreto: la dimensione minima di questa manovra è di 2,7 miliardi di euro, nell’ipotesi che il tasso di crescita del Pil cresca quest’anno del +0,7%». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DECRETONE: INTESA LEGA-M5S, IL TESTO E’ PRONTO

Tensione Lega-M5s sul salvataggio di Mps, ma le due forze di maggioranza hanno raggiunto l’accordo per quanto riguarda il decretone: come sottolinea l’Ansa, sono state trovate le risorse per Quota 100 e per il reddito di cittadinanza. Incontro positivo, Consiglio dei ministri in programma alle ore 18.00 per varare il decreto. Via libera per quanto riguarda gli stanziamenti per i Tfs, ovvero il tfr degli statali, anticipati per tutti e per il fondo volo Alitalia. La conferma è arriva anche dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ha brevemente commentato lasciando Palazzo Chigi: «Tutto risolto, tutto bene: il testo è pronto». Le opposizioni però non mancano, con Fratelli d’Italia che si scaglia contro il sussidio proposto dai grillini: «Si chiama reddito di cittadinanza ma rischia di essere un’inaccettabile reddito di residenza che gli italiani potrebbero pagare anche a rom ed immigrati non meritevoli di continuare il loro soggiorno perché senza un lavoro. Fratelli d’Italia ha da sempre chiesto che la permanenza in Italia degli immigrati fosse vincolata alla possibilità di autosostenersi, oggi invece con il M5S passa il messaggio che li paghiamo purché rimangano: un’assurdità. Così si danneggia sia chi produce sia quella fascia di italiani che vive davvero in difficoltà perché le risorse pubbliche verranno stanziate non per creare occupazione ma a favore di una misura che così come proposta rischia di diventare un pericoloso metadone di Stato», le parole di Augusta Montaruli. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONTE: “PUNIREMO I FURBETTI”

Al via il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, ancora tensioni tra Lega e Movimento 5 Stelle sul decreto su reddito di cittadinanza e Quota 100. Sul provvedimento bandiera grillino è intervenuto il premier Giuseppe Conte ai microfoni de La Stampa: «Oggi sarà un giorno importante: approveremo le misure più qualificanti dal punto di vista politico e sociale della nostra attività di governo. In Italia è elevatissima la percentuale di furbetti dell’Isee. Questa riforma contiene contromisure adeguate. E in fase attuativa saremo molto vigili contro i furbi che pensano di poter abusare di questa misura». Sottolinea il presidente del Consiglio: «Abbiamo predisposto strumenti di controllo in modo da poter incrociare le banche dati e di permettere all’Inps e alla Guardia di Finanza di fare tutte le verifiche sulle dichiarazioni Isee. Sono fiducioso che le misure saranno efficaci per contrastare gli abus. Abbiamo previsto il carcere fino a 6 anni per chi fornisce dati falsi o continua a lavorare in nero. Mi sembra una pena sufficiente a scoraggiare qualsiasi furbetto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DECRETONE, ALLE 16.00 IL VIA AI LAVORI

E’ un giorno importante per il governo e per l’Italia: dalle ore 16:00 di oggi verrà licenziato il maxi decreto contenente il reddito di cittadinanza e la quota 100, le due misure cardine della manovra di bilancio 2019. Se tutto andrà come previsto, dalle ore 16:00 di oggi i massimi esponenti dell’esecutivo si riuniranno a Palazzo Chigi, dopo di che la macchina organizzativa verrà messa in moto. Ieri il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, ha confermato la riunione ai vertici, e nel contempo l’ha anticipata anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Stefano Buffagni: «Noi siamo pronti, non ci sono manine, stiamo lavorando con spirito di piena collaborazione e con un po’ di frenesia, perché non vogliamo far aspettare gli italiani». Nella serata di ieri si era ventilata l’ipotesi di un possibile slittamento del cdm, che ora sembrerebbe essere totalmente scongiurato a meno di colpi di scena dell’ultima ora. L’incontro di oggi servirà per mettere a punto gli ultimi dettagli e fare chiarezza in particolare sulla questione degli interessi delle banche che dovranno anticipare i tfr di chi opterà per la pensione anticipata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100: CONTE CONFERMA IL CDM

E’ stato il Presidente del Consiglio Conte a confermare che il Consiglio dei Ministri chiamato a deliberare sul cosiddetto “Decretone” si svolgerà giovedì, con un rinvio rispetto alle previsioni. Reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni con l’introduzione di quota 100 saranno al centro della discussione, come confermato nel messaggio su Facebook di Conte che ha appena fatto ritorno da un viaggio ufficiale in Niger e in Ciad: “Tanti gli impegni che mi aspettano a partire da domani. Innanzitutto avremo un Consiglio dei ministri importantissimo. Approveremo il decreto che contiene i due provvedimenti chiave di questo Governo: il reddito di cittadinanza e quota 100, misure che molti italiani aspettano da tempo e che finalmente diventeranno leggi dello Stato.” Un Consiglio dei Ministri che potrebbe dunqu vedere andare in scena un confronto acceso su due misure chiave, cavalli di battaglia dei partiti di maggioranza, Movimento 5 Stelle e Lega. (agg. di Fabio Belli)

TENSIONE SALVINI-DI MAIO

Le liti all’interno del Governo Lega-M5s sono all’ordine del giorno – l’ultima sulla Presidenza Parco del Circeo – ma quando i nodi si “presentano” al pettine della maggioranza il rischio è che possa saltare tutto: domani in Consiglio dei Ministri era previsto il “Decretone” su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 ma secondo le ultime fonti in mano all’Ansa da Palazzo Chigi pare che possa slittare tutto. I motivi? Dettagli tecnici, coperture ma soprattutto le “affinità” tra Salvini e Di Maio che vengono ancora meno in attesa che l’accordo diplomatico con il Premier Conte possa trovarsi in un mini vertice previsto tra stasera e domani mattina. In realtà, tutti i nodi tecnici sarebbero stati già risolti al Ministero dell’Economia ma sono le coperture e i “dettagli” sull’accesso al Reddito di Cittadinanza che dovrebbero ancora essere limati prima del definitivo accordo. Si attende il premier Conte in arrivo dall’Africa per capire quando e come portare l’ennesimo “vertice a tre” in grado di sbloccare un nodo che altrimenti dovrà far saltare il Consiglio dei Ministri di domani.

DOMANI VERTICE PER COPERTURE TECNICHE

Secondo quanto affermano fonti di Governo ai colleghi di Rai News, il provvedimento-Decretone annunciato in CdM per domani è ancora al vaglio della Ragioneria di Stato ma già questa sera eventuali aggiornamenti sulle “limature” delle coperture tecniche potrebbero arrivare da Palazzo Chigi. Quota 100 per le pensioni e Reddito di Cittadinanza per il lavoro sono come noto le due misure chiave solo “stimate nei costi” nella Manovra di Bilancio ma che necessitano di un decreto apposito per poter essere poi presentate in Parlamento per le consuete discussioni e votazioni. L’obiettivo resta di portare il provvedimento in Cdm domani ma non è escluso che il via libera al decreto slitti a venerdì o addirittura alla prossima settimana. Stando alle anticipazioni de Il Giornale, il primo vero nodo ancora da sciogliere riguarda il Tfr degli statali che accederanno alla Quota 100: il Ministro della PA Bongiorno deve trovare un accordo con l’Abi per definire i parametri sul prestito anticipato. Sul Reddito invece la vera problematica riguarda la copertura economica per la platea dei reali beneficiari della misura assistenziale fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle.