E’ grande la soddisfazione di Luigi Di Maio per l’ok al reddito di cittadinanza. Ecco le sue parole sul Blog delle Stelle. «E’ stata un’emozione forte. Ho ripensato ai chilometri percorsi in questi anni da Perugia ad Assisi al fianco di tutti voi, al fianco di Beppe, al fianco di Gianroberto che oggi ci guarda da lassù. Ho ripensato a tutte le vicissitudini che ci hanno portato fino a qui e mi sono ricordato perchè siamo al governo» Prosegue il ministro del Lavoro: «Siamo al governo perchè un’altra Italia è possibile e perchè noi italiani tutti insieme abbiamo iniziato a crederci. Siamo al governo per liquidare il sistema che si è impadronito di tutti i poteri e li ha usati contro i cittadini. Siamo al governo per cambiare completamente il modo in cui vengono utilizzate le risorse dello Stato». E sottolinea: «Il Reddito di Cittadinanza è una bella notizia perché finalmente viene combattuta in maniera seria la povertà, perchè finalmente lo Stato si impegna a dare una mano a chi non trova lavoro, ma anche perchè con questo decreto quello che tutti dicevano che era impossibile, irrealizzabile, utopico, folle è diventato realtà. Da oggi nessuno potrà più permettersi di dirci che qualcosa non si può fare e se continuerà a farlo gli risponderemo ricordandogli questo giorno storico». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MELONI LANCIA REFERENDUM PER ABROGARLO

Si riaccende lo scontro politico sul reddito di cittadinanza, Fratelli d’Italia promette battaglia. La leader Giorgia Meloni si è detta pronta a un referendum per abrogarlo, come spiegato a Libero: «Fratelli d’Italia raccoglie l’appello del direttore di Libero quotidiano: siamo pronti a promuovere un referendum per abrogare, in tutto o in parte, la follia del Reddito di Cittadinanza e a costituire i comitati per la raccolta delle firme per abolire questo pessimo provvedimento». Prosegue l’ex ministro: «Sul Reddito di cittadinanza gli italiani hanno sentito in questi anni tutto e il contrario di tutto, in campagna elettorale i grillini hanno continuato a promettere un reddito a tutti: 780 euro a testa e molti di più a chi ha figli a carico. Era una menzogna, ovviamente: per farlo servirebbero centinaia di miliardi, 18 solo per adeguare le pensioni minime. E infatti, alla fine quello partorito dal governo grillo leghista è un pastrocchio, che sarà una manna soprattutto per chi lavora in nero e solo in minima parte sarà destinato alle persone oneste in difficoltà». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CALA LA PLATEA

E’ arrivato l’ok al reddito di cittadinanza, il Governo Lega-M5s ha approvato, con il decreto approvato ieri, il provvedimento bandiera dei grillini. Vi abbiamo raccontato come richiederlo e i requisiti, passiamo a qualche dettaglio tecnico, a partire dalla platea: I nuclei familiari beneficiari scendono da 1,7 a 1,32 milioni. Le ultime coperture necessarie a chiudere il decreto su reddito e pensioni arrivano da una nuova stretta sui giochi: 400 milioni di euro grazie alla tassazione all’11 per cento sulle vincite al 10 e Lotto. Ma non solo, come sottolinea Il Messaggero: in arrivo anche un altro aumento dell’aliquota del Preu, il prelievo unico erariale sulle slot machine (Awp), aumenta di un altro 0,75% salendo fino al 20%. Un piccolo campanello d’allarme lo lancia Libero sui Centri per l’Impiego: dovevano avere a disposizione 1 miliardo per assumere 4 mila nuovi addetti, sono stati ridotti a 473 milioni per il 2019 e 44 milioni per il 2020. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



COME RICHIEDERE IL REDDITO DI CITTADINANZA

Via libera al Reddito di cittadinanza 2019: il provvedimento simbolo della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle è stato approvato con il decreto varato oggi. In cosa consiste questa misura? Come richiederla? Qual è l’importo del reddito di cittadinanza? Sono tante le domande che si stanno facendo in queste ore i possibili beneficiari, curiosi di conoscere i requisiti, oltre a quanto ammonta. Il reddito di cittadinanza è una integrazione al reddito, quindi se tra i beneficiari c’è chi ha un reddito di 200 euro mensili, nel migliore dei casi può ottenere 580 euro per raggiungere la quota dei 780 euro. La somma va divisa in due parti: l’importo massimo dell’integrazione in quanto tale arriva fino a 500 euro. A questa cifra si somma un importo di 280 euro se si è titolari di un contratto di affitto o 150 se si vive in una casa di cui si sta pagando il mutuo. Solo in questo modo si può raggiungere l’importo totale di 780 euro. Se si vive in una casa di proprietà, si può arrivare alla cifra massima di 500 euro. Per i nuclei familiari, l’assegno del reddito è calcolato in base al numero di figli a carico: l’assegno più alto sarà riservato a favore di nuclei con 3 adulti e 2 (o più) minorenni e arriverà a un totale di 1.330 euro. Il sussidio viene versato su una apposita carta, simile ad un bancomat, chiamata Carta Reddito di Cittadinanza. Chi fornisce dati e notizie false, nasconde redditi e patrimoni, o lavora in nero è punito con la reclusione da due a 6 anni. Il beneficio decade e bisognerà restituire l’importo percepito con il Reddito di cittadinanza. Chi venisse sanzionato non potrà richiedere nuovamente il reddito di cittadinanza prima di 10 anni.

IMPORTO E REQUISITI REDDITO CITTADINANZA

Come spiegato al termine del Consiglio dei Ministri, con la Card sarà possibile prelevare un massimo di 100 euro in contanti al mese. Il resto dovrà essere speso tramite la card, così sarà possibile tracciare le spese dei beneficiari, che potranno usare i soldi per prodotti di prima necessità. Il reddito sarà riconosciuto per massimo 18 mesi e potrà essere rinnovato dopo una sospensione di un mese. Ai beneficiari saranno garantite anche agevolazioni delle tariffe elettriche. Le domande per il Reddito di cittadinanza 2019 potranno essere presentate dal primo aprile, quindi il sussidio verrà erogato a partire dal mese successivo alla domanda. Potrà essere richiesto ai Caf, alle Poste, a uno sportello Inps presentando un modulo predisposto dallo stesso ente. La richiesta potrà essere fatta anche via Internet, sul sito dedicato che sarà pronto a marzo. E passiamo ai requisiti. Per accedervi bisogna essere cittadini italiani (o europei) o stranieri residenti nel Paese da almeno 10 anni di cui gli ultimi due in modo continuativo. Può beneficiarne chi ha Isee inferiore ai 9.360 euro annui oppure se non si possiedono immobili e liquidità un reddito familiare inferiore ai 6000 euro, pari a 500 euro al mese. Inoltre, nessun membro del nucleo famigliare deve possedere un’auto immatricolata nei sei mesi precedenti di oltre 1600cc di cilindrata (250cc per le moto), né una barca. Sono esclusi dal reddito di cittadinanza coloro che si trovano in carcere, i ricoverati in lunga degenza o altre strutture assistenziali a carico dello Stato, e le famiglie che hanno all’interno del proprio nucleo chi si è dimesso dal proprio lavoro nei dodici mesi precedenti.

I PATTI E GLI INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI

I componenti della famiglia maggiorenni devono essere disponibili ad accettare un lavoro, a fare attività al servizio della comunità, a seguire un percorso di riqualificazione professionale, a completare gli studi, a seguire un progetto di autoimprenditorialità. Da questi obblighi è escluso chi ha carichi di cura, cioè bambini sotto i tre anni o familiari con disabilità grave o non autosufficienti. Il beneficiario del Reddito di cittadinanza è chiamato a stipulare presso il Centro per l’impiego un “Patto per il lavoro” con cui si impegna ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue: nei primi sei mesi entro 100 km di distanza, oltre il sesto mese entro 250 km, in tutta Italia dopo un anno (se in famiglia non vi sono minori e disabili) . Inoltre, ha tre mesi di beneficio dall’inizio del nuovo impiego per le spese di trasferimento. Se non si accetta nessuna delle tre proposte, perde comunque il diritto al reddito. Chi non è abbastanza formato firma il “Patto per la formazione”. Se invece non si può né lavorare né formarsi, si sottoscrive il “Patto per l’inclusione sociale”, facendo così otto ore di lavori sociali a settimana. L’impresa che assume a tempo pieno e indeterminato un beneficiario del Reddito di cittadinanza e non lo licenzia per due anni ha uno sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mensilità di reddito e quello già goduto dal beneficiario. L’importo è aumentato di una mensilità se si assumono donne o soggetti svantaggiati e comunque non è inferiore a 5 mesi. Chi avvia un’attività autonoma o di impresa individuale entro i primi 12 mesi riceverà in un’unica soluzione un contributo pari a 6 mensilità di Rdc (nei limiti di 780 euro mensili, quindi 4.680 euro).

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