Del resto lo aveva detto lo stesso Salvini durante la conferenza stampa subito dopo il “Decretone” approvato dal CdM sule misure simbolo del Governo, Reddito di Cittadinanza e Quota 100: «Il Parlamento avrà il diritto e il dovere di intervenire per apportare miglioramenti». Il fronte disabili è il primo intervento cui Salvini e la Lega vorrebbero stravolgere alcuni passaggi del Reddito di Cittadinanza messo in bozza dal Movimento 5 Stelle, convinti che Di Maio non avrà nulla da dire contro le volontà di miglioramento tentate dal Carroccio su un tema delicato come quello delle persone diversamente abili: «non avrà nulla da ridire sugli aiuti alle famiglie numerose e a quelle con disabili», sottolineano fonti della Lega al Messaggero. Tutto avviene dopo che le associazioni dei disabili si sono lamentate e non poco per l’assoluta mancanza di una norma ad hoc dentro il “Decretone”: «Come è ormai chiaro a tutti non c’è stato alcun aumento delle misere pensioni che i disabili percepiscono né possono considerarsi ragionevoli e condivisibili le misure previste a favore delle persone con disabilità, che di fatto son poca cosa», sottolinea una nota della Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili. La Lega prova dunque a dar credito al loro leader che sul tema disabili da tempo spinge per norme migliorativi sotto diversi settori, non solo nel mondo del lavoro: l’obiettivo è portare in Senato un emendamento specifico al Decretone per tutti i portatori di handicap.



LA NORMA ALLO STUDIO DELLA LEGA

In particolare, la norma studiata dai tecnici della Lega prevederebbe – secondo le anticipazioni dell’Ansa – 25 euro al mese in più per ogni minore e 150 euro in più per ogni disabile presente nelle famiglie che risultano “ok” nei requisiti per ottenere il Reddito di Cittadinanza. Il Messaggero ha in mano una bozza del documento allo studio della Lega, in cui si leggerebbe come «nel complesso l’impianto normativo penalizza, a parità di condizioni economiche, le famiglie più numerose (3 e più figli) e quelle che abbiano al proprio interno persone con disabilità, non essendo prevista in questi casi una maggiore intensità dei benefici». In particolare «non è prevista una specifica misura diretta ad innalzare le pensioni di inabilità (288 euro) al livello del reddito/pensione di cittadinanza (780 euro)». Per questi motivi, solo un terzo della platea dei titolari di pensione di inabilità potrebbe accedere al beneficio del Reddito di Cittadinanza e tra l’altro, commenta la Lega, «soltanto qualora ricorrano i requisiti reddituali e patrimoniali previsti per la generalità dei cittadini. La specificità dei disabili è tenuta in considerazione, ai fini dell’accesso al beneficio, soltanto a “monte”, mediante il ricorso al parametro di accesso al beneficio dell’Isee, nel cui valore non sono computati alcuni sussidi monetari di carattere assistenziale (come ad esempio l’indennità di accompagnamento). Ma, viceversa, dal valore del beneficio è detratto il reddito familiare in cui rientrano altri trattamenti assistenziali e previdenziali in favore dei disabili». Per reperire le risorse necessarie alle norme pro-disabili, Salvini potrebbe proporre una stretta sui nuclei familiari «che hanno una casa di proprietà per la quale hanno contratto un mutuo, cancellando i benefici che ora possono arrivare fino a 1.800 euro annui», riportano i colleghi del Messaggero.

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