Il vicepremier, e ministro del Lavoro, scrivendo sul Blog delle stelle per lanciare l’evento del Movimento sul reddito di cittadinanza rivendicava di essere riuscito a far approvare la misura simbolo dei 5 stelle nonostante tutti gli altri dicessero che non si poteva fare e che una cosa del genere in Italia era impossibile. Secondo il capo politico dei pentastellati le opposizioni non erano più abituate a veder cambiare le cose, ma che loro ce l’avrebbero fatta a costruire un’Italia migliore.



Non solo, infatti, attribuiva al Governo la realizzazione del Reddito di cittadinanza, ma anche il merito di aver spiegato a tutti perché si tratta di una legge giusta, non assistenzialista, che cambierà il modo di vedere il lavoro nel nostro Paese e la vita di 5 milioni di persone.

Di questo non sembrano, onestamente, molto convinte le Regioni che, nelle stesse ore, hanno chiesto con forza rassicurazioni sui tempi e sulle modalità di attuazione del reddito di cittadinanza perché, a loro parere, altrimenti si rischia il caos, dal momento che si teme che i Centri per l’impiego, con tutta la buona volontà degli operatori, non saranno in grado di far fronte allo “tsunami” che li attende viste le potenziali richieste da parte di “milioni di persone”.



Tra le criticità maggiori segnalate al ministro per l’attuazione del reddito di cittadinanza si segnala con maggiore forza il rafforzamento dei Centri per l’impiego, il ruolo “dei navigator” e il funzionamento delle “piattaforme” online. Si chiede, insomma, da parte delle amministrazioni regionali, di essere messi nelle condizioni di attuare il prima possibile il piano di assunzioni previsto, almeno i primi 4mila operatori, anche se molti dubbi permangono sulla figura del navigator che ritengono non sia stata concordata, e della quale denunciano non sapere cosa faranno, dove staranno e, soprattutto, di chi sarà la responsabilità nella gestione.



Una soluzione “innovativa” verrà, in ogni caso, auspicabilmente provata e forse già oggi il ministro ha individuato un nuovo consulente per il Governo del Cambiamento in Pasquale Zagaria, alias Lino Banfi, nominato dall’esecutivo ambasciatore Unesco. L’attore pugliese è infatti un innovatore da sempre, si pensi quando nel lontano 1984 lanciò, nei panni di Oronzo Canà, allenatore della Longobarda, la bizona e il suo “rivoluzionario” 5-5-5 quando tutti gli allenatori del mondo più o meno usavano, per stessa ammissione del “mister”, le stesse formazioni: il 4-5-1 o il 4-4-2.

La sensazione, tuttavia, è che per risolvere il problema di come far funzionare, bene e nell’interesse degli italiani, il reddito di cittadinanza non servirà fantasia, ma classe e intelligenza di personaggi come, mantenendo il paragone calcistico, il mito di Canà, l’indimenticato “Barone” Nils Liedholm.