Nel 1999 Raimondo Etro è stato condannato in via definitiva a 20 anni e 6 mesi di reclusione per concorso nella strage di via Fani (quando vennero uccisi cinque uomini della scorta di Aldo Moro) e per l’omicidio del giudice Riccardo Palma, fatti entrambi verificatisi a Roma nel 1978. L’ex brigatista rosso, nonostante la sua fedina penale, rischia però di avere accesso al reddito di cittadinanza al pari di un altro disoccupato incensurato con i requisiti necessari per ottenere il sussidio. Etro, che a 62 anni è invalido (è stato operato di tumore al rene) un paio di giorni fa si è visto recapitare dall’INPS il messaggio di accettazione della sua richiesta di reddito di cittadinanza. Le polemiche sull’opportunità che Raimondo Etro sia tra i percettori del reddito di cittadinanza sono già partite: il diretto interessato, però, ha già fatto sapere che non si opporrà se questo “diritto” gli verrà negato.
REDDITO DI CITTADINANZA AD EX BRIGATISTA RAIMONDO ETRO
Intervistato da “Il Corriere della Sera”, l’ex brigatista rosso Raimondo Etro ha spiegato il suo punto di vista:”La mia vita l’ho buttata al vento, facendo però pagare il prezzo ad altri che non c’entravano niente. Perciò, se ci saranno proteste e l’assegno mi verrà ritirato, pazienza, non mi opporrò. Ho sempre considerato le pene che abbiamo avuto, io e tutti gli altri Br, fin troppo miti. Il 6 marzo ho fatto domanda alle Poste perché sto affogando, sono un vero povero e devo riconoscere che, dopo aver detto tante cattiverie contro Di Maio e i Cinque Stelle, il Reddito per me è una boccata d’ossigeno”. L’ex terrorista a dirla tutta nemmeno ci sperava più di tanto sulla possibilità di essere tra i beneficiari dell’assegno mensile voluto dal M5s:”Al Caf mi hanno spiegato che solo chi ha avuto negli ultimi dieci anni una pena definitiva per mafia o terrorismo non può averlo. Infatti ho parlato anche con il mio ex compagno di cella a Rebibbia dal 2002 al 2006. Nonostante fosse dentro col 416 bis per camorra, anche lui ha ricevuto il messaggio dall’Inps e ha avuto il reddito”. Etro aggiunge: “Prenderò 780 euro, 280 come contributo per l’affitto, il resto per la spesa. Potrò prelevare 100 euro al mese, di certo andranno via tutti”. Il vero ‘sogno’ resta però quello di trovare un lavoro:”Magari. Sono iscritto a un centro per l’impiego dal 2017, ma fino a oggi non mi è arrivata una chiamata. Accetterei di tutto: fare le pulizie, lavorerei in un call center. Ma forse in Italia oggi il lavoro non c’è”.