M5s nel caos, opposizione all’attacco sul reddito di cittadinanza. Pd sugli scudi, ecco le parole di Simona Bonafè: «Si sono promessi 780 euro per il reddito di cittadinanza e poi invece si va da 40 ai 300 euro. Cifre reali che sono la prova provata dell’ennesima beffa di questo governo che ha fatto una campagna elettorale su promesse irrealizzabili». Forza Italia si unisce alle proteste, ecco il commento di Armando Cesaro: «Il botta e risposta tra #inpsperlafamiglia e i cittadini che chiedono spiegazioni sul reddito di cittadinanza è sconcertante, non divertente. Il M5S ha giocato con la disperazione della gente, e questi, purtroppo sono i frutti di una TRUFFA che noi avevamo già annunciato tempo fa». Infine, l’opinione di Nazario Pagano: «Non trovo nulla di divertente, nella protesta di cittadini indigenti che, alla prova del 9, hanno scoperto che il reddito di cittadinanza è un bluff. La verità è che il M5s ha giocato sulla disperazione della gente. E questo a me, fa schifo più che ridere». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



M5S NEL MIRINO

Vibrante protesta contro il reddito di cittadinanza, rabbia sulla cifra destinata a molti beneficiari del sussidio. Sui social network si è aperto il dibattito e, dopo le polemiche sul “caso” Inps, c’è chi si scaglia contro il Movimento 5 Stelle: c’è chi sostiene di ricevere appena 40 euro e chi un importo inferiore rispetto a quello previsto, senza dimenticare tutti coloro che hanno visto rigettata la propria domanda (su 800 mila richieste, accettate meno di 490 mila). Molte voci di dissenso sul web, con il partito guidato da Luigi Di Maio che sta ricevendo aspre critiche. E c’è anche chi promette battaglia: «Da adesso farà campagna contro i Cinque Stelle». Una brutta notizia per i grillini nei giorni della campagna elettorale in vista delle elezioni europee 2019: cosa accadrà ora? Non ci resta che aspettare e osservare… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



COSA SI PUO’ PAGARE E COSA NO

Sono state consegnate le prime Card del Reddito di Cittadinanza ai beneficiari che hanno ottenuto l’ok dall’Inps in base ai requisiti presentati: inizia dunque ufficialmente l’era del RdC con il ritiro avvenuto presso gli sportelli di Poste Italiane. La carta ricevuta gialla e “anonima”, contiene già i soldi caricati: viene consegnata insieme al Pin e non necessita di ulteriori pratiche per essere attivata. Al momento si può utilizzare solo per pagamenti agli sportelli sui Pos dei negozi mentre è consentito un solo bonifico al mese da fare però agli sportelli bancari e non tramite il servizio di home banking. Come riporta Repubblica, con la Carta RdC si potranno effettuare spese previste dalla normativa sul Reddito approvata dal Governo, ma non si potrà accreditare altro denaro da altre fonti (non è una carta di ricarica, ndr). Si possono poi effettuare prelievi mensili non superiore a 100 euro per un individuo singolo (moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza determinato in base alla composizione del nucleo familiare, quindi al massimo si moltiplica per 2,1 e dà quindi diritto al prelievo di 210 euro): cosa invece è vietato fare con la Card RdC di Poste Pay viene stabilito dal Decretone approvato dal Governo. «Vietato utilizzare il beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità», mentre non sono previste procedure di verifica dell’utilizzo del contante né sanzioni relative al suddetto divieto. (agg. di Niccolò Magnani)



POLEMICHE SUL RDC

Il reddito di cittadinanza è stato richiesto nel mese di marzo da 800mila persone, una platea di beneficiari ben al di sotto delle previsioni firmate Movimento 5 Stelle, e che fa riflettere. La reale domanda, che si è posta stamane il collega del Corriere della Sera, Dario Di Vico, è la seguente: «Chi ha chiesto il reddito?». Secondo il M5s, il sussidio mensile dovrebbe servire anche e soprattutto per reinserire nel mondo del lavoro coloro che un’occupazione non l’hanno, ma in realtà il RdC è stato richiesto quasi totalmente dalle persone in forte difficoltà economica, indipendentemente da un lavoro o meno. Basti pensare che i giovani usciti dalla propria famiglia hanno fatto domanda solo in una percentuale infima rispetto al totale, il 7%. Dalle richieste effettuate, evince inoltre un altro dato fondamentale: a essere tagliati fuori dal reddito vi sono una serie di nuclei famigliari del nord, che sono sottoposti ad un costo della vita più alto, e rimasti esclusi dalla misura per via di alcune “soglie di accesso rigide e omogenee” e, soprattutto “per colpa di un meccanismo che ha privilegiato i single e le famiglie leggere”.

REDDITO DI CITTADINANZA, MENO DOMANDE DEL PREVISTO

Inoltre, secondo il sociologo Gori, c’è il forte rischio che a venire esclusi dalla misura siano i “veri ultimi”, coloro che non hanno ricevuto alcuna informazione da parte dei comuni di residenza, il canale con cui di solito sono abituati a dialogare. Nel frattempo i sta diffondendo a macchia d’olio la pagina Facebook “Inps per la famiglia”, presa d’assalto dagli utenti che hanno ricevuto l’sms riguardante il reddito di cittadinanza e che si stanno lamentando per le cifre erogate troppo basse (a volte di soli 40 euro mensili). Una donna ad esempio chiede: «Mio figlio ha 26 anni, mai lavorato (legalmente), dove può recarsi per avere più delucidazioni sul reddito di cittadinanza?». Questa la risposta: «Le consigliamo di non scrivere che suo figlio ha lavorato in nero sui social della Pubblica amministrazione che dovrebbe fare controlli su questi aspetti, perchè sono costretto a inviare segnalazione ai nostri ispettori per controllo di suo figlio. Se suo figlio sta lavorando in nero e fa domanda per il reddito di cittadinanza rischia fino a 6 anni di prigione». Ad un’altra utente che invece chiedeva di ottenere il pin per accedere al reddito, la pagina replica: «Basta chiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?».