Intervento di Sergej Lavrov, ministro degli esteri russo, in occasione del turno di presidenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Una conferenza stampa in pieno stile propagandistico, che ha fatto infuriare prima gli Stati Uniti, accusandoli di voler “imporre l’ordine mondiale“ e poi anche gli ucraini, colpevoli di voler “cancellare l’educazione e la tradizione russa“. Il ministro Lavrov ha infatti affermato che “a Kiev si bruciano i libri russi in piazza“, nel tentativo di eliminare una cultura “scomoda”, allo stesso modo dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Ma questa non è stata l’unica accusa all’Ucraina, c’è stata anche la denuncia di una presunta minaccia alla sicurezza per i russi, e della volontà di Kiev di discriminare apertamente i “russofoni” e i fedeli della chiesa ortodossa russa. Ha aggiunto poi che “Non vogliamo discriminazione in Ucraina nei confronti di chi parla russo“. Il ministro ha poi spostato l’attenzione sulla questione esportazione grano, altro argomento sul quale ha attaccato i paesi occidentali perchè “L’accordo è arrivato a un punto morto”.
Lavrov intervento all’Onu: “Occidente non garantisce libertà di informazione”
Sergej Lavrov ha attaccato duramente l’occidente e l’Ucraina nell’intervento all’Onu, oltre alle accuse di “comportarsi come i nazisti” nel tentativo di cancellare la cultura russofona, ha anche continuato a sostenere la tesi della mancata libertà di informazione, e dei visti cancellati ai giornalisti russi in America dicendo “Evidentemente, non è conveniente per gli occidentali avere punti di vista diversi, non in linea con la loro narrativa. Terremo presente le misure inappropriate degli americani quando loro avranno bisogno di noi“.
Ha poi aggiunto parlando del giornalista del Wall Street Journal, ancora in carcere in Russia, con l’accusa di spionaggio: “Non accettiamo l’idea che un giornalista non possa commettere un crimine“. E tornando sulla questione Ucraina ha concluso dicendo: “Nessuno ha bisogno della terza guerra mondiale, ma sembra che qualcuno sia pronto ad andare fino in fondo“