LE DICHIARAZIONI CHOC DI LAVROV SU EBREI E NAZISTI

L’intervista di Sergei Lavrov a “Zona Bianca” su Rete 4, andata in onda domenica 1 maggio, sta rappresentando il momento forse di più alta polemica politica-mediatica in Italia dall’inizio della guerra: frasi come “Hitler era ebreo come Zelensky” o “l’Ucraina è piena di nazisti”, o ancora “Strage di Bucha è una fake” stanno facendo il giro del web e delle cancellerie anche europee con forte polemica per la scelta editoriale di offrire uno spazio senza contraddittorio al Ministro degli Esteri della Russia (molto probabilmente la condizione per cui Lavrov ha accettato l’invito tv, ndr).



«Mosca non punta a rovesciare Zelensky ma che dall’Ucraina non vengano più minacce neonaziste per la Russia», è stato il punto d’origine della tesi esposta dal titolare degli Esteri russo al programma condotto da Giuseppe Brindisi. Al contrapporre del fatto per cui il Presidente Zelensky è di origine ebraica, Lavrov replica con la prima di tante dichiarazioni “choc”: «Zelensky dice che non sono nazisti perché è ebreo. Anche Hitler era ebreo, i peggiori antisemiti sono gli ebrei». Per il Ministro degli Esteri di Mosca l’Ucraina oggi e pure ieri «è piena di centinaia di migliaia di nazisti», gente «che ha tatuata sulla pelle la svastica, che legge e approva il Mein Kampf».



LAVROV: “BUCHA? LA STRAGE È UNA FAKE OCCIDENTALE E UCRAINA”

Immediata e netta la replica indignata di Israele che per prima risposta ha convocato l’ambasciatore russo per prendere provvedimenti contro le parole usate da Sergei Lavrov alla tv italiana. «Le dichiarazioni di Lavrov – ha accusato il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapidsono sia imperdonabili ed oltraggiose, sia un terribile errore storico. Gli ebrei non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il più basso livello del razzismo contro gli ebrei è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo».

Per il presidente del Museo della Memoria di Gerusalemme “Yard Vashem”, Dani Dayan, quanto emerso dalla Russia è davvero preoccupante: intervistato dalla radio pubblica di Israele, lo storico contesta la ricostruzione fatta da Lavrov sulle presunte origini ebraiche del nonno di Hitler (alquanto controverse da decenni nella storiografia mondiale), «si siano costruite teorie cospiratorie del tutto infondate. Di conseguenza, viene sostenuto, ‘ebrei sono coloro i quali hanno sterminato ebrei nella Shoah’. C’è davvero da rammaricarsi che il ministro degli esteri della Russia partecipi a questo happening antisemita […] Lavrov – conclude Dayan – capovolge la Shoah. Si prendono le vittime, e le si trasformano in carnefici».



A far discutere l’intervista di Lavrov a Rete 4 anche il passaggio in cui il Ministro più vicino a Putin smentisce il massacro di civili a Bucha durante l’occupazione russa nel primo mese di guerra in Ucraina: «La verità su Bucha è solo una: i militari russi sono usciti da Bucha il 30 marzo. Dopo 3 giorni, sono iniziati a comparire i morti. È un fake, lo può capire chiunque dal primo sguardo». A domanda “attonita” ancora più specifica del conduttore Brindisi sul fatto che a Bucha non sia avvenuta alcuna strage di civili dopo le immagini dei corpi visti per le strade, Lavrov si difende ulteriormente «Il 30 marzo i militari russi sono usciti da Bucha. Il sindaco di Bucha ha dichiarato la vittoria dicendo che Bucha era tornata alla vita normale e poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti non voglio approfondire questo aspetto perché è talmente evidente che sia un fake che qualsiasi osservatore lo può capire dal primo sguardo».