Il ministro degli esteri della Russia, Sergey Lavrov, in un discorso citato dall’agenzia stampa Tass ha commentato la recente ribellione del battaglione Wagner, accusando il presidente francese Emmanuel Macron di aver cercato di approfittare della situazione a suo vantaggio. Due giorni fa, per chi se lo fosse perso, il battaglione di mercenari Wagner, che fin dallo scoppio della guerra in Ucraina sostengono la Russia, hanno iniziato una marcia “pacifica” verso Mosca. Poco prima del loro arrivo, tuttavia, sono riusciti ad ottenere ciò che chiedevano, disperdendo la protesta e tornando al fronte. In tutto questo, sostiene Lavrov, Macron avrebbe cercato di metterci lo zampino, ma non sembra che ci sia riuscito.
Lavrov: “Macron voleva approfittare della ribellione della Wagner”
Sergey Lavrov, d’altronde, non è affatto nuovo alle dichiarazioni forti rispetto agli ex alleati commerciali della Russia, specialmente dallo scoppio della guerra che ha portato il mondo (eccetto alcune sporadiche eccezioni) a schierarsi contro la Russia, condannando l’invasione e chiedendo il ritiro immediato delle truppe dall’Ucraina. Questa volta, come già in passato, il ministro degli esteri russi avrebbe deciso di prendersela con il presidente francese, tra i più fermi critici della guerra.
Secondo Lavrov, riporta Tass citando un’intervista per l’emittente RT, “Emmanuel Macron era proprio lì con gli Stati Uniti, quando ha detto ‘stiamo osservando la situazione con cautela, e si sta evolvendo rapidamente, ma la cosa principale che abbiamo visto (la divisione, la fragilità del regime e dell’esercito) giustifica pienamente i nostri sforzi per il continuo sostegno militare all’Ucraina“. Inoltre, continua l’accusa di Lavrov, “Macron vedeva chiaramente negli sviluppi un’opportunità per rendersi conto della minaccia che l’Ucraina infliggesse un colpo strategico alla Russia, un mantra a cui i leader della NATO si sono aggrappati”. Critiche che, in qualche modo, si ricollegherebbero alla scoperta fatta dalla CNN sul fatto che la CIA fosse già al corrente da tempo della ribellione della Wagner, ma avrebbe preferito tacerlo per vedere come si sarebbe sviluppata, autonomamente, la delicata situazione.