L’INTERVENTO DI SERGEJ LAVROV A ZONA BIANCA

Nel lungo intervento a “Zona bianca“, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha smentito le minacce di terza guerra mondiale che gli sono state attribuite. «Sono state travisate le mie parole… La guerra nucleare non avrebbe vincitori». Anzi, ha precisato che la «la Russia non ha mai fermato gli sforzi per evitare una guerra mondiale». Quindi, ha attaccato i media e politici occidentali: «Travisano ciò che viene detto dalle istituzioni russe. Quando si parla delle minacce e mi chiedono quanto siano reali queste minacce io rispondo sempre così: la Russia non ha mai interrotto gli sforzi per raggiungere gli accordi che garantireanno il non svilupparsi di una guerra». Lavrov ha fatto sapere di aver proposto agli Usa «di ripetere ciò che era stato detto da Gorbaciov e Reagan nel 1987 e accettare una dichiarazione che confermi che una guerra nucleare non avrebbe vincitori». A tal proposito, ha precisato che non erano riusciti a convincere l’amministrazione Trump, «ma l’amministrazione Biden era d’accordo. Nel 2021 a Ginevra Putin e Biden hanno accettato questa dichiarazione, su nostra iniziativa. C’era anche una proposta di Putin di convocare un summit dei cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza Onu ma gli Stati Uniti e la Gran Bretagna rallentano».



Sergej Lavrov si è soffermato anche sui rapporti tra Russia e Italia. «L’Italia è in prima fila tra coloro che non solo adotta sanzioni anti russe ma anche tutte le iniziative in questo senso. Purtroppo all’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati al fatto che l’Italia può essere anche questo, forse questa è la verità, non lo so. Mi sembrava che il popolo italiano e l’Italia avessero un approccio un po’ diverso rispetto al mondo e all’equità e che sapessero distinguere il bianco dal nero». Non è mancato neppure un attacco alla stampa italiana: «Non voglio sbagliarmi qui, alcune dichiarazioni di alcuni politici italiani per non parlare della stampa sono davvero andate oltre le buone norme diplomatiche e dell’etica giornalistica». Tornando nel merito della guerra in Ucraina, ha ribadito che gli obiettivi sono «infrastrutture militari», ma queste sarebbero state usate dagli ucraini «per fare pressione sulla popolazione civile e sono una minaccia per la Russia. Attacchiamo i target militari per privare i radicali ucraini e il regime ucraino di rafforzare la propria posizione bellica. Questo è chiaro». Se si parla di minacce, allora bisogna citare anche le armi a cui ha fatto riferimento Vladimir Putin, quelle mai viste. «Tre anni fa il presidente Putin ha presentato delle nuove armi ultrasoniche che hanno cominciato ad essere al centro della nostra attenzione dopo che gli Stati Uniti hanno stracciato l’accordo contro le armi nucleari. Le armi ultrasoniche sono state elaborate perché lo scudo antimissile degli Stati Uniti sarà rivolto contro la Russia e contro la Cina. Per questo sono state elaborate queste armi».



Sergej Lavrov ha smentito che il 9 maggio la Russia dichiarerà la guerra totale: «I nostri militari non pianificano le azioni in base a una data. I ritmi dipendono dalle necessità di minimizzare i rischi per la popolazione civile e per i militari russi». Il ministro degli Esteri russo ha parlato anche del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Può portare la pace se interrompe di dare ordini criminali ai propri battaglioni nazisti e li obbliga a interrompere le ostilità. Non vogliamo che si arrenda, vogliamo che dia l’ordine di interrompere le ostilità e lasciare tutti i civili. Il nostro scopo non è il cambio di regime in Ucraina, questa è una specialità americana, di solito loro si occupano di questo in tutto il mondo. Mentre noi vogliamo garantire solo la sicurezza delle persone nell’Oriente dell’Ucraina perché non siano minacciata dalla nazificazione di questo Paese e perché dall’Ucraina non giungano minacce per la federazione russa». Infine, ha smentito che il presidente russo Vladimir Putin sia malato e lo ha fatto con una battuta: «Chiedetelo ai leader stranieri che ci hanno parlato nell’ultimo periodo». Infine, riguardo il pagamento del gas in rubli, deciso perché i Paesi europei, tra cui l’Italia, «devono pagarlo in rubli perché hanno rubato a Mosca le sue riserve valutarie in dollari e euro depositate presso le banche europee imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni. Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno state convertite in rubli, che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambierà nulla, pagheranno stesse somme previste dai contratti».



LAVROV “NATO OSTACOLA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA”

Sergej Lavrov in esclusiva oggi a “Zona Bianca“. Il ministro degli Esteri russo è ospite del programma condotto da Giuseppe Brindisi per spiegare il punto di vista del Cremlino sulla guerra in Ucraina, che però a Mosca preferiscono chiamare operazione militare speciale. C’è grande interesse mediatico attorno all’intervista, anche perché è la prima volta dall’inizio del conflitto che un esponente di primo piano del governo russo interviene in uno spazio informativo italiano. Il braccio destro del presidente russo Vladimir Putin, a parte un’intervista ad Al Arabya English, ha preferito fonti di informazioni affiliate allo stato russo.

Prima di intervenire a “Zona Bianca“, però, Sergej Lavrov ha parlato all’agenzia di Stato cinese Xinhua, nella quale ha lasciato intendere che l’obiettivo ultimo della Russia è costruire un nuovo polo mondiale. Niente di nuovo, ma stavolta è stato esplicito. A proposito dei negoziati di pace con l’Ucraina, ha confermato che «non stanno andando bene», ma comunque stanno andando avanti, in video conferenza, con cadenza giornaliera. L’agenda russa comprende «la questione della denazificazione, del riconoscimento di nuove realtà territoriali, lo stop alle sanzioni contro la Russia».

LAVROV “UCRAINA USATA PER FERMARE RUSSIA”

Non è mancato un messaggio diretto all’Ucraina. «Se Kiev smetterà di farsi consigliare da fuori, e incomincerà a pensare ai propri interessi, potrebbe esserci un esito positivo». Per la Russia, dunque, sarebbe l’Occidente ad ostacolare un accordo. Nello specifico la Nato. «Gli Usa e i suoi alleati stanno usando l’Ucraina come uno strumento per contenere la Russia e il suo sviluppo economico». Secondo la versione del ministro degli Esteri russo, prima del 24 febbraio l’Ucraina sarebbe stata forzata a fare una scelta tra l’Occidente e la Russia. «Negli ultimi anni, l’Occidente non ha fatto nulla per fermare il conflitto interno ucraino, ma anzi ha gonfiato il regime di Kiev con armi, addestramenti ed equipaggiamenti».

Sergej Lavrov sostiene che sia stato dato anche indirizzo politico all’Ucraina, «incoraggiando l’aggressività antirussa delle autorità di Kiev». Tutte queste le ragioni dell’invasione: «In queste condizioni, la Russia non aveva altra scelta che lanciare l’Operazione militare speciale. Ma esprimendo supporto per il regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il raggiungimento di un accordo politico». Ma l’Occidente per Lavrov deve rendersi conto che ci sono «nuove realtà geopolitiche». Dunque, la guerra «contribuisce al processo di liberazione del nuovo mondo dall’oppressione neocoloniale dell’occidente, pesantemente intrisa di razzismo e complesso di superiorità».