Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo, ha voluto farsi invitare alla riunione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, l’Osce. Nell’incontro a Skopje ha poi preso parola per dire che l’istituzione non ha più senso perché “è stata trasformata in un’appendice della Nato e dell’Unione europea” e ha perso il suo senso. Mentre tutti lasciavano poi l’aula, contestandolo, il ministro ha proseguito: “Sfortunatamente le élite politiche occidentali, che si sono arrogate il diritto di decidere il destino dell’umanità, hanno fatto una scelta miope e svantaggiosa per l’Osce, ma a favore della Nato, della filosofia del contenimento, dei giochi geopolitici a somma zero e della logica padrone-schiavo”.
A detta del ministro degli esteri russo “una delle componenti chiave di questa politica è stata l’espansione sconsiderata della Nato verso l’est, iniziata dopo la dissoluzione dell’Organizzazione del Trattato di Varsavia”. Il ministro è arrivato dopo un viaggio aereo di cinque ore, sorvolando Turchia e Grecia per evitare i cieli dell’Ucraina e della Bulgaria, che ha revocato il permesso di sorvolo. Diverse delegazioni avevano protestato contro la presenza di Lavrov. Dure critiche sono arrivate anche dalla presidenza macedone dell’Osce alla Russia. Quello che doveva essere un forum di dialogo intraeuropeo su questioni di sicurezza, si è trasformato nell’ennesima sede di frecciatine e scontri, spiega Il Giornale.
Lavrov: “Guerra ibrida contro la Russia”
Il vertice dell’Ocse è stato preceduto dal boicottaggio dell’Ucraina, della Polonia e delle tre Repubbliche baltiche oltre che da quello del ministro macedone Bujar Osmani, che ha affermato che l’aggressione russa a Kiev “mina la fiducia, il dialogo e la nostra capacità di agire”. Dopo l’arrivo di Lavrov diversi ministri hanno lasciato la sala, a eccezione del ministro austriaco Schallenberg, secondo cui l’Occidente “non deve temere di sedersi a parlare coi russi”, auspicando un’Ocse aperta. Lavrov, accompagnato dalla portavoce Maria Zakharova, ha parlato dell’Ue come “un progetto politico aggressivo”.
Il ministro degli esteri russo è tornato inoltre sulla “chiara aggressione della Nato contro la Jugoslavia del 1999, che ha praticamente distrutto l’Ocse, che si sta trasformando in un’appendice di Nato e Ue”. Secondo Lavrov l’aggressione all’Ucraina non sarebbe un valido motivo per interrompere i rapporti con Mosca: l’Occidente sarebbe inoltre protagonista di una “guerra ibrida” contro la Russia e la prossima vittima sarebbe la Moldavia. Per il russo è inoltre “vergognoso che l’Ue acceleri i tempi per l’adesione dell’Ucraina neonazista”. Parole che hanno fatto infuriare i presenti.