Una grande stagione finora quella della Lazio che, dopo aver vinto la Supercoppa Italiana, sta lottando con Juventus e Inter per la conquista dello scudetto e ha ben 50 punti in classifica. Di sicuro quanto meno la qualificazione alla Champions League sembra ampiamente alla portata della squadra di Simone Inzaghi, con un Immobile attaccante principe del nostro campionato e una squadra forte e ben collaudata in tutti i suoi reparti. Una stagione che sembra confermare anche le scelte tecniche e la programmazione di una società che ha in Igli Tare un grandissimo direttore sportivo, con il deludente rendimento nelle Coppe come unico neo a causa delle precoci eliminazioni in Europa League e in Coppa Italia. Per parlare del fenomeno Lazio abbiamo sentito Delio Rossi, dal 2005 al 2009 allenatore della formazione biancoceleste vincendo una Coppa Italia proprio nell’ultima stagione, in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Una grande stagione per la Lazio, a cosa si deve? La Lazio ha saputo, anche con l’ausilio della società, lavorare in continuità con gli anni scorsi e mantenere i migliori giocatori. Ecco spiegati i risultati di questa stagione, merito anche di Simone Inzaghi.

Quanti dunque i meriti di Inzaghi? Quelli di essere un ottimo allenatore e anche un uomo Lazio, in piena sintonia con la società e il presidente, oltre che con tutta la squadra.



Quali sono invece i meriti della società e di Tare? La Lazio come società sta operando bene da tempo, con investimenti giusti e mirati. Tare poi è veramente, come dimostra da tempo, un grande direttore sportivo e al suo intuito anche nel mercato si devono molto dei successi della squadra capitolina.

Dove potrà arrivare la formazione biancoceleste? Intanto la Lazio ha blindato la qualificazione alla prossima Champions League, un obiettivo veramente importante per la formazione biancoceleste.


Lo scudetto è un obiettivo possibile? Potrà giocarsela, considerando sempre che Juventus e Inter sono superiori dal punto di vista tecnico. Provare a vincere lo scudetto però mi sembra giusto.




Immobile fiore all’occhiello della squadra capitolina? Sì, perché Immobile è cresciuto tanto ed è ora veramente un grande centravanti.

Quali sono gli altri giocatori che fanno grande questa Lazio? C’è una squadra molto forte con cinque giocatori di notevole valore come lo stesso Immobile, Acerbi che fa reparto da solo in difesa, poi Luis Alberto, Milinkovic Savic e Lucas Leiva.

Può questa squadra fare bene in futuro anche in Europa? Facciamo intanto un passo alla volta, con la Lazio che dovrebbe entrare in Europa non dalla porta di servizio ma in Champions…

Lei ha fatto cose importanti alla Lazio, ha vinto una Coppa Italia ed è ancora molto amato dai tifosi. Com’era la sua Lazio rispetto a quella di adesso? Era una Lazio che, a differenza di quella di adesso che sta facendo grandi investimenti, veniva dopo l’era Cragnotti. La prima Lazio di Lotito non poteva permettersi grandi acquisti, una squadra di passaggio potremmo dire e che doveva vendere i migliori giocatori come Kolarov, Zarate, Pandev o De Silvestri. Nonostante tutto abbiamo vinto una Coppa Italia e conquistare un trofeo è sempre importante. L’ho portata due volte in Europa, una volta alla qualificazione in Champions. Anche per questo sono ancora ricordato dai tifosi… (Franco Vittadini)