Un vile atto di sciacallaggio che offende la memoria dell’ex promessa del vivaio biancoceleste e indigna pure i famigliari: non può essere definito altrimenti quanto accaduto di recente sulla tomba di Daniel Guerini, centrocampista della Lazio Primavera scomparso prematuramente lo scorso 27 marzo in seguito a un incidente stradale occorsogli mentre era a bordo della sua Smart lungo la Palmiro Togliatti a Roma. Infatti dalla piccola cappella dove il 19enne calciatore riposa sono stati trafugati di recente diversi cimeli tra cui magliette ma anche sciarpe della Lazio e pupazzetti, tutti simbolo di affetto lasciati lì da chi a Guerini voleva bene e ora rubati da degli sciacalli che ancora non sono stati individuati.



La vicenda ha immediatamente suscitato lo sdegno non solo del mondo biancoceleste e di chi conosceva il giovane Daniel, ma pure della stessa famiglia del centrocampista che, tramite la mamma, ha lanciato un appello affinché gli autori dell’ignobile gesto si pentano e almeno provvedano a restituire tutti gli oggetti trafugati dal cimitero. Non tanto per i cimeli e i ricordi in sé quanto per quello che rappresentano, ovvero un modo di lenire il dolore per la perdita di Daniel nel cuore di chi rimane e che nel corso degli ultimi mesi ha provveduto di continuo a omaggiarne la memoria lasciando un dono o un pensierino fatto a mano presso la tomba al Verano o anche sul luogo dell’incidente.



LAZIO, SCIACALLAGGIO SULLA TOMBA DI DANIEL GUERINI: LO SFOGO DELLA MADRE

Come accennato, nelle ultime ore è divenuto di pubblico dominio lo sfogo di Michela, mamma di Daniel Guerini, che ha lanciato un appello affinché gli oggetti vengano restituiti e ha chiesto pure l’aiuto a tutti coloro che hanno voluto bene a suo figlio: A te, brutto indegno/a, che ti sei permesso/a di rubare sulla tomba di Guero ti auguro tutto il male del mondo” ha sbottato la donna, ricordando agli sciacalli che di una sciarpa, uno scudetto o un aquilotto (il simbolo della Lazio) avrebbe ricoperto chiunque se gliel’avesse chiesto. “Occhio che c’è qualcuno che vede tutto…” ha aggiunto poi la madre, rivolgendosi poi a tutti per avere una mano: “La cappella di mio figlio Daniel è stata svuotata (…) Faccio un appello perché tutto venga riconsegnato”.



Come si ricorda, il 19enne calciatore della Lazio Primavera era deceduto a marzo scorso a seguito di un violento scontro della sua piccola autovettura con un altro veicolo avvenuto attorno alle ore 20 sulla trafficata Via Togliatti, all’incrocio con Viale dei Romanisti: a bordo con lui c’erano altri due ragazzi (entrambi coetanei del centrocampista con diversi ‘cap’ pure nelle selezioni giovanili azzurre) trasportati anche loro in ospedale in gravi condizioni al Policlinico di Tor Vergata; era andata meglio all’altro conducente, un uomo di 68 anni che era stato trasportato in condizioni di shock in una struttura sanitaria capitolina.