Svolta nel Lazio: oggi il presidente Nicola Zingaretti ha presentato la nuova giunta, che vede protagonista anche il Movimento 5 Stelle. Dopo le smentite degli scorsi mesi ed i continui botta e risposta tra partiti, è stata confermata a livello regionale l’alleanza, che vede anche protagoniste +Europa, Demos, Italia viva, Liberi e Uguali e la Lista civica per Zingaretti.



Sono due le new entry in quota Movimento 5 Stelle nella giunta del Lazio: parliamo di Roberta Lombardi, assessore alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, e Valentina Corrado, assessore al Turismo, Enti locali e Semplificazione. Grande soddisfazione per Nicola Zingaretti: «Non era mai accaduto in questa regione che due figure che si erano combattute sedessero nella stessa giunta, ma quello con il M5s è un accordo alla luce del sole, basato sul programma. Le differenze tra le forze politiche non si annullano, ma si combatte uniti».



LAZIO, M5S ENTRA IN GIUNTA ZINGARETTI (SENZA ROUSSEAU)

Nicola Zingaretti ha parlato di una piccola grande rivoluzione, sottolineando che l’ingresso nella giunta del Movimento 5 Stelle rappresenta una grande opportunità, anche se ciò non vuol dire «rinunciare alla propria identità». «Un accordo storico», si è poi sbilanciato l’ormai ex segretario del Partito Democratico, che ha completato la retromarcia sul possibile ingresso dei grillini nella maggioranza che governa il Lazio. Ma anche il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con qualche problemino: l’accordo infatti non è passato minimamente dal voto di Rousseau, come è invece uso fare per i pentastellati. Come evidenzia Il Messaggero, è bastato il parere favorevole dal Garante del Movimento Beppe Grillo e del capo politico ad interim Vito Crimi. Ma non è finita qui: «Tale scelta sarà anche sottoposta al voto degli iscritti non appena sarà possibile», così recita un post pubblicato dal M5s. Una beffa, in poche parole, considerando che ormai l’intesa è realtà…

Leggi anche

Campo largo ‘zoppo’ alle Elezioni Regionali 2024 Emilia Romagna-Umbria/ Veto M5s contro Renzi: gli scenari