C’è un problema di contagi da Coronavirus nel Lazio? Lo segnala Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma: la regione va considerata “zona arancione”, vale a dire che i contagi per numero di abitanti è sopra la media nazionale. Sarebbe peggio, naturalmente, se stessimo parlando di zona rossa ma secondo Magi la situazione va comunque tenuta sotto controllo. Per ragionare sui numeri, ha detto che in Veneto il regime è di zona gialla e dunque i contagiati sono minori: qui l’incremento dei contagi da Coronavirus in una settimana (quella dal 4 all’11 maggio) è stato di 1,57% mentre il Lazio che era al 3,35% è adesso al 3,65%. “Gli ultimi dati confermano questo ragionamento”. Potrebbe essere un problema: se qui il Coronavirus non ha mai davvero avuto statistiche preoccupanti, e in certe province (Latina e Frosinone) la situazione è tranquilla, ci sono certi casi che hanno fatto salire l’allarme.



REGIONE LAZIO IN FASE 2: CONTAGI SUPERIORI A MEDIA NAZIONALE

Per esempio, la celebrazione di un funerale dell’Asl Roma 1 dal quale sarebbe scaturita una scia di contagi che sta presentando ancora il conto. Si legge che l’Ordine dei Medici di Roma aveva già avviato una proLa Regione cedura di monitoraggio a campione presso la stazione Termini, e mediante l’utilizzo di termoscanner; oggi queste postazioni potrebbero avere una buona utilità anche alle uscite della metropolitana. Il problema, come ha detto Magi, è che questo servizio non può continuare: “Bisognerà vedere se Ferrovie dello Stato e Comune vorranno continuare, abbiamo avuto ottimi risultati ma in questo momento devo registrare che non c’è l’attenzione che ci aspettavamo”. Perché allora il monitoraggio non procede? A causa della copertura assicurativa dei medici volontari: un problema amministrativo, non essendoci assicurazioni che coprono il Coronavirus.



“Sono volontari non pagati, almeno un’assicurazione avrebbe dovuto coprirli” ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici, che con rammarico si vedrà costretto a interrompere a meno che non succeda qualcosa di nuovo. C’è anche una vena polemica quando si accenna ai 500 euro che per i monopattini sono stati trovati; e poi una preoccupazione circa la riapertura degli ambulatori, che avverrà presumibilmente il 28 maggio. Purtroppo, dovendo mantenere il distanziamento sociale ed evitare gli assembramenti, i tempi di attesa saranno allungati e si potrebbe arrivare a fare una visita ogni 40 minuti; questo secondo Magi può portare all’esplosione delle liste di attesa, con conseguente tilt della sanità in Regione Lazio. La priorità allora dovrà essere quella di “aumentare l’assistenza specialistica, le persone stanno tornando ad accedere al Pronto soccorso”. Intanto i dati sono pessimi: aumento di morti per patologie croniche e infarti. “Nel Lazio dobbiamo dare precedenza ai soggetti più fragili nelle prime visite, però poi è fondamentale potenziare l’assistenza specialistica”.

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