Lazise in Veneto, un piccolo centro affacciato sul versante est del Garda che ancora oggi presenta al visitatore una doppia anima: da una parte un comune elegante e alla stregua di un salottino con vista lago e dall’altra le tracce, conservatesi ancora bene, di quando era un borgo medievale e della successiva dominazione veneziana, ben testimoniata da quel piccolo gioiello che è l’area del porto vecchio assieme anche alla Dogana Veneta. Si trova infatti in provincia di Verona questo paesino di circa 7mila abitanti e che, sin dall’etimologia del suo nome (l’ipotesi più accreditata vuole che Lazise derivi dal latino “lacus”, ovvero il villaggio che sorge in una zona lacustre), vanta da secoli uno strettissimo rapporto con l’acqua e che ha influito fortemente sulla sua storia e sul successivo sviluppo che ebbe il centro: ma andiamo a ritroso, ripercorrendo le tracce di civiltà e culture che si sono succedute a Lazise e le cui tracce ancora oggi rappresentano, assieme ovviamente al suggestivo scenario paesaggistico del Lago di Garda, una delle attrazioni principali per i turisti.
LA STORIA DI LAZISE, “PRIMO COMUNE LIBERO”
Il “racconto” che ha per protagonista Lazise comincia addirittura nella Presistoria e più precisamente coi primi insediamenti fatti risalire all’Età del Bronzo, facendone uno dei centri più antichi della regione e testimoniando della sua collocazione geografica strategica anche quelle antiche popolazioni. Cosa che capirono secoli dopo i Romani che qui instaurarono uno snodo cruciale per il loro traffico di merci con le regioni oltre le Alpi. Come è facile immaginare, si hanno meno informazioni e si presume dunque una fase di declino con le successive invasioni barbariche che videro Lazise sotto l’influenza della contea di Verona: da sottolineare invece è il fatto che il borgo che intanto si cominciava a fortificare possa vantare il titolo di “primo Comune libero d’Italia” (quindi non soggetto a feudatari) grazie anche all’importanza attribuitagli dall’imperatore Ottone II. La fase di maggior splendore di Lazise, anche se ebbe iniziò con la guerra con gli eserciti della Serenissima a cui dovette assoggettarsi, coincise col dominio di Venezia, evento che espose il centro a saccheggi e attacchi: nel 1600 ebbe il ruolo decisivo di dogana per le merci scambiate tra la città del Doge e la Lombardia e da allora acquisì una sua stabilità che è durata fino all’Unità d’Italia e ai giorni nostri: dove, nell’ultimo cinquantennio, al apri di altri comuni sul lago, ha sviluppato una marcata vocazione turistica e alberghiera anche di un certo livello, facendo diventare secondarie quella pesca e il commercio su cui prima si basava l’economia locale.
LA DOGANA VENETA E IL CASTELLO SCALIGERO
Insomma, grazie al lago, alla presenza di molte strutture ricettive e di un clima generalmente mite, Lazise accoglie il visitatore risultando una perfetta meta di villeggiatura per la bella stagione e facendo da punto di partenza non solo per la scoperta delle bellezze del centro storico medievale (con la decorazione a scacchi della pavimentazione della piazza principale) e dei suoi vicoletti ma pure della costellazione di paesini che si affacciano sul versante veneto del Garda. Come detto, la vera gemma custodita a Lazise è la Dogana Veneta, un edificio risalente all’epoca d’oro veneziana e che si trova nei pressi del porto vecchio, fungendo in passato da vero e proprio confine con la Lombardia; nel corso degli ultimi secoli, persa la sua originaria funzione, divenne prima arsenale e poi fabbrica, venendo adibita a Casa del Fascio nella prima metà del Novecento e oggi, dopo il restauro, a centro congressi. Da lì poi è obbligatoria una visita al bellissimo porto, un tempo molto diverso da come lo vediamo oggi e dotato di due torri da cui partivano le mura cittadine atte a proteggerlo e che arrivavano fino al Castello Scaligero; e a proposito proprio dell’edificio più maestoso del luogo, oggi è arrivato a noi in discreto grado di conservazione e ha traccia ancora delle tre porte (Superiore, Nuova e Lion) che un tempo erano dotate di ponte levatoio. Infine, oltre al notevole palazzo della Pergolana, vanno ricordate pure alcune architetture sacre di Lazise tra cui Chiesa dei Santi Zenone e Martino e anche quella di San Nicolò in stile romanico e che, in passato, ospitò pure spettacoli teatrali laici prima di essere ripristinata quale luogo di culto.