Lazza tra i cantanti premiati ai Tim Music Awards 2022
Lazza è tra i protagonisti del Tim Music Awards 2022. Il rapper è tra le rivelazioni dell’anno con il disco multiplatino “Sirio”con cui ha letteralmente “sbancato” le classifiche di musica streaming e fisiche. Un successo travolgente che il rapper ha voluto festeggiare con un lunga intervista concessa a Rudy Zerbi a Radio Deejay. “Credo che non sia più l’artista singolo a spaventare, ma la squadra. Noi siamo una bella squadra, ci vogliamo bene. Siamo persone che mettono il cuore davanti al business. Questo ha pagato e mi sembrava giusto riconoscerlo. So che tutte le persone in questo progetto si sono impegnate tanto quanto me per scriverlo. Anche il manager ha cercato di fare più cose giuste possibili. Il risultato alla fine è quello che è, è stato fondamentale il lavoro di ognuno” – ha detto il rapper.
Un record di ascolti e vendite che nasconde un lavoro minuzioso da parte del rapper e del suo team. Tanto lavoro e gavetta, una crescita costante e un’attenzione ad ogni minimo dettaglio per il rapper che ha iniziato giovanissimo come ha raccontato: “ho iniziato le prime gare di freestyle a 11 anni, ora ne ho 28. Sono 16, 17 anni che faccio queste cose. Ci vuole fame, ci vuole testa e costanza. Ma soprattutto bisogna avere qualcosa da dire. Probabilmente quello mi ha fatto fare la differenza. Ho fatto un disco che non parla dei cliché del rap e della trap, ho cercato di discostarmi. Credo che la musica sia l’unica a lasciarmi libertà di parola”.
Lazza, il grande successo con il disco Sirio
Lazza durante un’intervista rilasciata a Radio DEEJAY ha parlato del suo ultimo album “Sirio” che ha raccontato così: “è un disco introspettivo, più personale, per levarmi la spocchia del rapper più bravo degli altri. È meglio quando scrivi delle cose che arrivano a tutti e che fanno sentire le persone partecipi”. Un disco che ha riscosso, e continua a farlo, un grandissimo successo di critica e pubblico con il rapper che è tra i più quotati della scena rapper italiana.
Eppure attenzione a definire la sua musica da mainstream: “il mainstream non mi fa paura, se fatto con cognizione di causa. Se una roba non mi snatura, non vedo perché mi debba spaventare. Oggi, quasi a 28 anni, credo sia giusto far sapere alla gente che tu non sei una cosa soltanto”.