Amici 21, LDA si racconta all’ex insegnante avversa Lorella Cuccarini: l’intervista

A soli 19 anni può dirsi un record-man, dal momento che con il suo percorso di studio nel canto intrapreso ad Amici 21 di Maria De Filippi ha raggiunto il disco d’oro e il disco di platino con il singolo di debutto in musica, Quello che fa male, e a talent ormai concluso LDA si racconta ora in un’intervista concessa a Lorella Cuccarini. L’occasione è la quarta puntata del web-format condotto dall’insegnante di Amici, Cuccarini, Dimmi di te, dove il figlio di Gigi D’Alessio non lesina parole sul percorso di studio nel canto intrapreso al talent di Canale 5.



“Non ho mai nascosto che tra gli allievi delle altre squadre tu fossi uno dei miei preferiti…”, esordisce Lorella, parlando all’intervistato rispetto alla competizione vissuta ad Amici 21, dove Luca D’Alessio ha fatto squadra con l’insegnante avversario della Cuccarini, Rudy Zerbi. E LDA non nasconde di essere tanto stanco per i viaggi che lo vedono ora impegnato per la promozione del suo primo disco in carriera, eponimo, che contiene la fortunata Quello che fa male, che vanta il record di stream di Amici 21 (di oltre 22 milioni di ascolti, in quanto il brano più ascoltato su Spotify Italia tra gli inediti lanciati al talent) : “Questo disco, LDA, sta andando bene e soprattutto supera le aspettative e non vedo l’ora di fare un altro. LDA racconta la mia storia d’amore, il concept-album è un giostra della mia storia, che sale e scende, è bella l’altalena, ci siamo cascati un po’ tutti. Tutti una volta nella vita viviamo la delusione d’amore… amiamo Quello che fa male, ma bisogna guardare il bene, si cresce e si matura e si ha poi interesse su altre cose, che ci fanno bene…”.



Si è parlato tanto dell’etichetta di “raccomandato” nell’industria musicale affibbiatagli dai detrattori, per il fatto di essere il figlio di Gigi D’Alessio, e con il senno di poi il cantautore di Napoli si dice fiero del percorso tv intrapreso ad Amici 21 al di là dei pregiudizi circolanti sul suo conto: “Un cognome ingombrante? Amici è stata una fortuna ed era il percorso migliore che potessi fare per togliere quest’etichetta, le barre le scrivevo io, ero sempre io nella scuola… Amici era il programma perfetto per togliere quest’etichetta. Mi ha cambiato in meglio. Maria De Filippi non so come definirla, un donna speciale e ti fa ragionare. Ha un qualcosa di magico quella donna. E’ stata una mamma di tutti, ci ha fatto diventare quello che siamo oggi, e lei dà questa chance ai ragazzi”.



LDA ricorda l’esperienza di Amici e si apre sul successo di Quello che fa male

I momenti più belli, tra quelli vissuti al talent di Canale 5? “L’ingresso, la mia festa di compleanno (19 anni), il disco d’oro, lo scherzo da sonnambulo a Nunzio Stancampiano”. “Il momento che ricordo con nitidezza è l’uscita dal talent, quando ho parlato a tutti con il cuore in mano pensando di non rivedere più i miei compagni”. Al di là del percorso intrapreso in tv, LDA ha instaurato delle amicizie molto solide ad Amici, in particolare con Alex, Albe, Luigi e Carola, e con i primi due cantanti si sentono ormai all’ordine del giorno, anche per dei consigli in fatto di musica.

Il momento più complicato? “L’inizio del serale di Amici 21, ho avuto un blackout, pensavo a Napoli. Non ero più concentrato”. Insomma, LDA non riuscirebbe a vivere bene lontano dall’amata città d’origine dei genitori Gigi D’Alessio e l’ex moglie Carmela Barbato. Quello che fa male gli ha permesso non solo di raggiungere l’oro e il platino in tempi record nella storia di Amici, ma anche di debuttare nella Top50 tra i brani più ascoltati su Spotify Italia, un successo inaspettato raggiunto nonostante lo scetticismo generale sul brano: “Stavamo io e Alessandro, che è il ragazzo che scrive con me, e eravamo in Abruzzo, in montagna, parte Quello che fa male che aveva una base totalmente diversa prima del rilascio, nessuno ci credeva in questo pezzo, ma io pensavo che potesse farmi diventare qualcuno… solo io credevo in quel pezzo e ho deciso di portare questo pezzo ad Amici, alla fine ascolto solo me stesso, ho avuto questo intuito”.

Insomma, LDA è l’esempio vivente che per avere successo bisogna credere molto in se stessi e nelle proprie carte di gioco.