LDA si racconta all’evento “No name Radio” di Napoli: la verità, dopo il debutto ad Amici 21
LDA é a grande richiesta protagonista del nuovo live-event di Napoli, targato “No name Radio” e promosso in casa Rai, dove tra le altre novità svela il significato in origine e riscoperto in seconda battuta, del suo nome d’arte.
In occasione dell’evento condotto da Silvio Martino, in streaming sul sito web Raiplay.it, Luca D’Alessio in arte LDA registra uno showcase aperto indistintamente a tutti, tra esibizioni varie di alcune canzoni del suo repertorio. In particolare dei brani contenuti nel primo vero album dopo l’eponimo lanciato all’esordio ad Amici 21, “Quello che fa bene”, confermandosi così, a tutti gli effetti, come il performer pop per antonomasia e “Justin Bieber italiano”. Ma non solo. In replica ai quesiti ricevuti in una round interview, da parte dei presenti intervistatori e fan all’evento (tra cui Il sussidiario.net), LDA spiega cosa si cela dietro l’acronimo che é il suo nome d’arte e riprende le iniziali del suo vero nome all’anagrafe, Luca D’Alessio.
Ad un fan accorso al live, che gli chiede del motivo legato alla scelta del nome d’arte, suggerendogli di cambiarlo in “ADL” per Aurelio De Laurentiis -presidente dell’SSC Napoli, il club della città capoluogo campano trionfatrice alla league italiana di Calcio Serie A- Tim, LDA svela quindi dei retroscena. “LDA sta per Luca D’Alessio…e sta anche per “Legge del Diritto d’Autore”, ma questo l’ho scoperto dopo… -fa sapere il figlio d’arte di Gigi D’Alessio, fiero del suo talento di cantautore-, nel senso che canto quello che scrivo… ma non ero così intelligente da avere quell’idea all’inizio…”.
L’ex Amici, LDA, non cambierebbe il suo nome d’arte
Insomma, si dedurrebbe che col senno di poi, rispetto al momento che lo vedeva in crisi per la scelta del nome d’arte ai primi tentativi di esordio nell’industria musicale, il cantautore pop 20enne, oggi, come prima e più di prima, non cambierebbe il suo nome d’arte: “Mi dicevo ‘Luca D’Alessio non va bene'”, aggiunge, palesandosi ormai incurante del peso che lo attanagliava al debutto artistico, anche relativamente all’accusa dei detrattori di essere un raccomandato nella music farm perché figlio di Gigi D’Alessio. E a chi gli chiede, poi, come definirebbe in una parola la sua musica, LDA fa sapere di sé: “Vera…io parlo senza filtri, scrivo come parlo tutti i giorni… non ha senso mettersi una maschera…”.
La conclusione, quindi, é che “LDA” rappresenta proprio Luca D’Alessio, a tutti gli effetti.