Un tumore alla vescica inesistente, il coma e gli arti amputati per una necrosi: questo il dramma di Anna Leonori, 46 enne di Terni ospite a La vita in diretta. Tutto inizia nel 2014, quando le viene diagnosticato un tumore maligno di quarto grado ed è costretta a sottoporsi un delicato intervento: rimosse utero, ovaie e vescica. L’esame istologico rivela che non era un cancro e il primo aprile 2017 ecco il primo campanello d’allarme, fortissimi dolori inguinali. Dopo qualche mese, i dolori lancinanti tornano: immediato ricovero per setticemia. Entra in sala operatoria e ne uscirà in coma, successivamente rianimazione 80 giorni. La necrosi agli arti costringerà i medici ad amputarle braccia e gambe: «La mia vita è cambiata totalmente: risvegliarsi dal coma e scoprire che da lì a breve ti avrebbero dovuto amputare quattro arti… Subito dopo l’intervento ho sempre avuto anni di infezioni, diversi disagi.Mi hanno detto che era necessario operare, l’amputazione, perché era troppo tardi provare qualunque cosa. Ho dovuto ricostruire tutta la mia vita».



“LA FORZA LA TROVO NEI MIEI FIGLI”

Prosegue Anna Leonori: «Indubbiamente la forza si trova nei figli, nel loro amore, nel fatto di non deluderli: loro rivogliono la mamma di prima, il mio impegno è quello di ridargli questa mamma. E la mia voglia di vivere, che non è assolutamente cambiata: ringrazio il Signore ogni giorno di esserci e di poter continuare a vedere crescere i miei figli. La vita è fatta di piccole cose: prima non apprezzavo abbastanza i piccoli gesti, adesso pagherei per poterli rifare». L’avvocato commenta: «Noi siamo ancora in una fase preliminare: abbiamo inoltrato una denuncia di risarcimento danni a entrambe le strutture ospedaliere. Siamo però in una fase preliminare, attendiamo la perizia medico-legale che ci permetta di sviscerare le colpe». Conclude Anna Leonori: «Ho quattro protesi, quelle di nuova generazione hanno costi elevatissimi: io vorrei rivolgere un appello al ministro della Salute per una revisione del nomenclatore, così che siano più accessibili a tutti. Costano fino a 90 mila euro e non c’è alcun tipo di rimborso: per una persona normale sono spese veramente grandi».

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