Storie Italiane ha aperto stamane parlando della famosa alluvione dell’Emilia Romagna dello scorso maggio che ha causato morte e distruzione. In collegamento vi era il noto Mario Tozzi, volto noto della tv pubblica nonché grande esperto in materia di ambiente, che ha spiegato: “Le catastrofi naturali di se non esistono esistono eventi naturali che diventano catastrofiche per colpa nostra, se ti metti a vivere nei territori dei fiumi quasi sempre i fiumi quel territorio se le riprendono. In Emilia Romagna c’erano già stati eventi catastrofici ma non provocarono i danni del 2023 perchè non c’erano le persone che ci sono oggi. Noi abbiamo costruito ovunque, abbiamo pensato ai fiumi come a dei canali, non puoi vivere in un’area di pertinenza pluviale. Poi oggi son cambiate le piogge – ha proseguito Mario Tozzi – il clima… piove in pochissimo tempo e te la ritrovi tutta in poche ore. Noi dobbiamo tenere dentro di noi il rischio naturale invece ce lo dimentichiamo e quando lo dimentichiamo riaccade tutto questo”. Mario Tozzi poi ammonisce: “Attenzione però, non è solo una questione di opere, di mettere due muraglioni, più lasci in pace il fiume e meglio si comporta. Non si può risolvere tutto solo con le infrastrutture. Dalle zone pericolose bisogna andarsene io non so più come dirlo”.
In studio anche il fisico del CNR Valerio Rossi Albertini, altro volto pubblico del piccolo schermo, che ha aggiunto: “Mi uniscono al monito di Mario facendo presente che queste sono zone a vocazione agricola, e c’è stato un impatto devastante, ma cosa sarebbe successo se lo stesso evento fosse capitato in una grande città? Oggi dobbiamo tenere in considerazione che si sono registrati questi eventi nelle Marche, a Ischia e in Toscana, sono eventi che si stano sparpagliando, non solo più nelle regioni a vocazione alluvionali come la Liguria e la Toscana, ora colpiscono anche zone che storicamente non erano così interessate”.
MARIO TOZZI E VALERIO ROSSI ALBERTINI SULLE CATASTROFE NATURALI
Valerio Rossi Albertini ha proseguito: “La prossima volta può capitare in qualunque altra parte. Se dovesse capitare la stessa cosa in città, tu immaginati questa quantità di acqua a Milano e a Roma. Se ricapiterà un’altra volta, ricapiterà lo stesso o c’è qualcuno che ci sta pensando?”.
In studio anche il dottor Comi, numero uno dei vigili del fuoco, che più specificatamente sull’alluvione in Emilia Romagna, ha spiegato: “Oggi in quelle zone rimane il dramma delle popolazioni colpite, come vigili del fuoco abbiamo lavorato per settimane, 400 vigili del fuoco, per poi aiutarli nella fase della ripresa, adesso resta la ricostruzione, ora dobbiamo tornare alla normalità. L’acqua tende ad andarsene in modo naturale, i danni maggiori erano in collina”.