Arriveranno il prossimo 13 aprile 2022 su Disney Plus le otto puntate della serie tv de “Le fate ignoranti”, tratta dall’omonimo film di Ferzan Ozpetek. Un prodotto molto atteso, considerato il soggetto di partenza e il cast ricco di star: Cristiana Capotondi (Antonia) ed Eduardo Scarpetta (Michele), insieme a Luca Argentero (Massimo), Serra Yilmaz (Serra), Ambra Angiolini (Annamaria), Anna Ferzetti (Roberta), Paola Minaccioni (Luisella), Burak Deniz (Asaf), Carla Signoris (Veronica), Filippo Scicchitano (Luciano) e Edoardo Purgatori (Riccardo).



Un romantic drama ispirato all’omonimo film campione d’incassi, la serie de “Le fate ignoranti” è stata creata ovviamente da Ferzan Ozpetek in collaborazione con Gianni Romoli, scritta in collaborazione con Carlotta Corradi e Massimo Bacchini. Il direttore della fotografia è Luigi Martinucci, al montaggio Pietro Morana, con le musiche di Pasquale Catalano. Per la serie tv, inoltre, Mina interpreta “Buttare l’amore”, il brano originale e sigla della serie.



“LE FATE IGNORANTI”, LA SERIE TV DI FERZAN OZPETEK

Questa, invece, è la sinossi de “Le fate ignoranti”: Quando Massimo, il marito di Antonia, rimane ucciso in un incidente, la donna scopre che suo marito aveva una relazione con un giovane uomo, Michele. Antonia, devastata dalla notizia, si ritrova a indagare sulla vita segreta del marito e stringe un’amicizia inaspettata e coinvolgente con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici che erano per suo marito quasi una seconda famiglia. Grazie a tutti loro lei riuscirà a cambiare il suo punto di vista sulla vita, ma imparerà di nuovo ad amare?



Nel presentare “Le fate ignoranti”, il regista Ferzan Ozpetek ha spiegato: “Nel 2001 c’era un desiderio di apertura, di voglia di cambiare punti di vista, di sperimentare nuove conoscenze e la nostra storia si collocava perfettamente in quel clima. Ora la stessa storia, venti anni dopo, si ritrova collocata in un momento molto diverso, di ripiegamento in se stessi e chiusura verso l’altro da sé. Il mondo delle Fate ignoranti che allora sembrava un allegro invito alla diversità e alla novità ora invece è una zattera in difesa, pronta a resistere ai nuovi venti di restaurazione che soffiano, più o meno espliciti, nel mondo”.