Stiamo per rialzare realmente la testa dopo quasi due anni di covid, e ne è particolarmente convinto il professor Francesco Le Foche, immunologo dirigente del day hospital di Immunoinfettivologia presso l’istituto di Malattie Infettive e Tropicali del Policlinico Umberto I di Roma. Intervistato oggi dai microfoni del Corriere della Sera, ha raccontato: “Ora possiamo dirci più tranquilli, dato che l’85% delle persone si è vaccinato. E ciò ha ridotto moltissimo contagi e ospedalizzazioni. Tra poco avremo una percentuale così alta di vaccinati da poter riaprire tutto per tutti. La maggior parte delle persone ha apprezzato la vaccinazione che ha portato alle riaperture in sicurezza. E dovremmo considerare questa opportunità una forma di medicina preventiva. Continuando su questa linea è molto improbabile che il virus riprende”, indicando il mese di gennaio 2022 come il probabile ritorno alla vera normalità.



Il professore ha proseguito: “Gli italiani sono stati responsabili, attenti alle regole e il servizio sanitario nazionale, grazie all’abnegazione di medici, infermieri e di tutti gli altri operatori, ha retto all’onda d’urto della pandemia. In più abbiamo vaccini e terapie. Come monoclonali e farmaci antivirali”. In ogni caso Le Foche non intende ‘inveire’ contro i no vax: “Non vedo regole punitive. Ma un diritto alla salute, bene superiore per tutti. Dove c’è scetticismo per il vaccino la mortalità e ancora alta e, quanto alla terza dose, non avendo ancora una terapia definitiva, è meglio prevenire che curare”.



LE FOCHE SUI VACCINI AGLI UNDER-12: “E’ IMPORTANTE PER LORO COSI’ COME PER LE DONNE INCINTA”

In merito ai vaccini ai bambini al di sotto dei 12 anni: “Anche loro hanno il diritto alla salute – ha aggiunto Le Foche – Dai 5 agli 11 anni si attende a breve l’autorizzazione. La dose è un terzo di quella degli adulti. E anche le donne in gravidanza devono vaccinarsi, dal terzo mese in su. Perché il sistema immunitario ha un impegno superiore. L’excursus polmonare si riduce perché il diaframma si alza. E perché darà anticorpi nei primi mesi di vita al bambino. È consigliato anche durante l’allattamento, in modo da trasmettere gli anticorpi con il latte materno”.



Infine, sulle riaperture, a cominciare dalle discoteche, fino agli stadi: “Non c’è pericolo se si è vaccinati. E visto che i giovani hanno interpretato che il vaccino è l’equivalente della libertà, si stanno vaccinando per poter tornare a gestire la propria vita. E presto potremo riaprirle al 100%. Quanto agli stadi, mi preoccupa solo un po’ l’ingresso, dove la gente si ammassa. Va organizzato. Le università? Spero si arrivi presto al 100%. L’università necessita di presenza, crescita culturale attraverso il gruppo. Siamo comunque al preludio della normalità. Credo che ai primi di gennaio potremo tornare a riveder la luce”.