L’immunologo Francesco Le Foche, è stato intervistato quest’oggi dai microfoni di Rai Radio 2 nel programma “I Lunatici”, condotto Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Affrontato ovviamente l’argomento coronavirus, con i numeri drammatici degli ultimi giorni, ma secondo Le Foche la situazione è meno preoccupante rispetto a quella di marzo anche se i casi sono molti di più: “La patologia che stiamo affrontando – le sue parole – è diversa rispetto a marzo, è molto più tranquilla. Dobbiamo fare in modo che il numero non cresca, che la diffusione sociale del virus non ne aumenti la carica, perché questo potrebbe far aumentare il numero di posti occupati nei reparti e nelle terapie intensive”. Le Foche ha ribadito la differenza rispetto alla scorsa primavera: “Ora i contagi sono molti in Lombardia, ma si sono spalmati in tutta la penisola. I casi sono meno gravi perché li vediamo prima e li trattiamo meglio. Sono molto meno importanti. E si muore di meno. Sappiamo gestire molto meglio il paziente”.



LE FOCHE: “DOBBIAMO ORGANIZZARE STRUTTURE ESTERNE IN OSPEDALE”

A livello sanitario, invece, Le Foche consiglia di controllare bene il territorio, e organizzarlo meglio: “Dobbiamo organizzare delle strutture esterne che accolgano il paziente in modo che non ci sia una condizione di contagi tra familiari. Dobbiamo mettere in campo una sorta di lockdown personale, su cento cose che dovremmo fare facciamone quindici, quelle più urgente. Proteggerci per i prossimi quattro o cinque mesi”. A breve arriverà il vaccino, e per Le Foche la cura definitiva sarà disponibile per la prossima primavera: “Ci vorrà qualche mese per l’industrializzazione e la somministrazione del vaccino, ma guardiamo al futuro, vediamo l’apertura, la fine di questa pandemia. Io credo che l’industrializzazione verrà prodotta già in primavera, potremo dare la vaccinazione a tante persone. I casi si ridurranno e noi andremo verso la fine di questa pandemia”. Infine, sul possibile lockdown a Natale, il prof dell’università La Sapienza non lancia particolari allarmi: “Ora dobbiamo controllare bene il virus per avere delle festività natalizie tranquille. Ora, adesso, dobbiamo essere pronti, attenti e rispettosi della salute pubblica”.

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