Francesco Le Foche, responsabile del Day hospital di Immunoinfettivologia del Policlinico Umberto I di Roma, ha le idee chiare in merito alle misure di contrasto alla pandemia di Covid-19 che il Governo dovrebbe attuare: “Non possiamo sempre tornare indietro, soprattutto adesso che abbiamo tutte le armi per fronteggiare il virus senza i patemi d’animo di due anni fa”, ha detto nel corso di una intervista rilasciata a Libero Quotidiano.
È per questo motivo che l’esperto ritiene che non ci debbano essere limitazioni alla vita dei giovani, che hanno già sofferto tanto. “Lasciamo che i ragazzi si divertano: gli sono già stati rubati due anni. Il problema mica sono i concerti dei Maneskin, a cui non vanno di certo i nonni. Se un ragazzo torna contagiato da un concerto ma trova i genitori e i nonni immunizzati, non c’è tutto questo problema”. Da qui la necessità di proteggere i fragili, senza imporre nuove limitazioni.
Le Foche: “No dietrofront col Covid, giovani si divertano”. Occhio ai fragili
Se da un lato l’immunologo Francesco Le Foche vuole che i giovani si divertano nonostante il Covid-19 sia ancora in diffusione, dall’altro lato il discorso è diverso per coloro che rischiano conseguenze gravi a causa dell’infezione. “Auspico che si faccia subito la quarta dose agli over 50. Almeno il 15% della popolazione fragile inizia da quella soglia d’età: c’è chi non sa ancora d’esserlo, dato che in molti casi le sindromi non si sono ancora manifestate”, ha detto il docente all’Università Sapienza nel corso dell’intervista a Libero Quotidiano.
I benefici di questa campagna di vaccinazione sarebbero evidenti anche in autunno. “Dati i contagi di queste settimane, se la campagna vaccinale per la quarta dose partisse subito, ed è già stato perso parecchio tempo, tra due mesi ci ritroveremmo con un’ottima immunità sociale: un mix tra immunizzazione naturale e indotta dal vaccino”, ha concluso.