In un’intervista rilasciata a Dagospia Francesco Le Foche, clinico e immunologo-infettivologo, ha parlato della pandemia da Coronavirus, della Fase 2, delle riaperture e delle disposizioni da parte del Governo nei Dpcm. Sono stati diversi gli aspetti trattati nel corso della chiacchierata con Giancarlo Dotto; Le Foche ha detto innanzitutto che la pandemia termina soltanto quando la coscienza delle persone si ribella, dando così il via alla convivenza con il virus. Quanto sta succedendo in Italia in questo momento, anche se il popolo sembra essere spaventato più che coeso nella “resistenza”; a questo Le Foche ha risposto dicendo che le linee guida devono essere precise e la prima di queste deve essere “l’educazione civica, il rispetto del prossimo e della comunità”. Nel dettaglio, secondo l’immunologo “decidere se gli ombrelloni devono stare a due o cinque metri non è alla base di una rinascita sociale”.



C’è poi una tesi di tipo “etico” e morale se vogliamo, quella della superiorità dell’essere umano che viene piegata da un male più forte: “Ci sentivamo i padroni dell’universo, è bastato un nemico invisibile a metterci al muro. Abbiamo scoperto di colpo la nostra vulnerabilità assoluta” dice Le Foche, che sostiene anche come l’uomo abbia un’armatura per combattere questo nemico: il sistema immunitario che, se attivato in maniera congrua, ha le risorse intrinseche per difenderci da tutto. Da quello che abbiamo a quello che ci manca, vale a dire la possibilità di gestire questo sistema: il tema non è solo il vaccino, perché “il sistema immunitario è particolarmente complesso e siamo ancora nella fase primitiva della sua scoperta”. E, a proposito di questo, il medico ha proseguito dicendo che il sistema immunitario in un futuro prossimo potrebbe arrivare a svolgere le stesse funzioni del vaccino.



LE FOCHE E L’IMPORTANZA DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Il sistema immunitario dopo tutto, ricorda Le Foche, è alla base del concetto di scudo spaziale; “bloccare qualunque aggressione dall’esterno con una barriera di anticorpi”. Mancano ancora i canoni scientifici che consentano di sfruttarlo al massimo ma è una risorsa davvero importante; da qui allora deriva tutto l’argomento circa il rinforzamento di tale sistema, che per l’immunologo deve passare sì dalla ricerca, ma anche dalle “condizioni che ci favoriscano biologicamente”. Tradotto: il pianeta non va considerato come una risorsa illimitata da saccheggiare. “L’onnipotenza è un nemico da combattere”. Le Foche ha poi trattato altri temi, ma è particolarmente interessante quello secondo cui affrontare la pandemia da Coronavirus non è troppo diverso dall’accettazione dei comuni rischi del quotidiano. Per esempio, attraversare una strada pericolosa o andare di notte in un quartiere a rischio. Le “strisce pedonali” in questo caso sono la distanza giusta all’aperto e la protezione con mascherina al chiuso.



Poi, Le Foche ha fatto una serie di esempi volti a rafforzare qualche concetto; dalla visita dei parenti (“se c’è un dubbio vale la regola del distanziamento”) alle passeggiate lungo i fiumi (“niente mascherina ma è fondamentale il rispetto per gli altri) passando ancora per il dubbio su eventuali asintomatici che, secondo lui, difficilmente ci possono contagiare qualora siano rispettati i canoni di attenzione. “Oggi sappiamo che possiamo affrontare prevenzione e l’eventuale terapia con grande efficacia, intervenendo nella prima settimana”. E dunque in questo modo sarà possibile, in questa Fase 2, evitare l’ospedalizzazione per Coronavirus. Anche perché è necessario tornare quanto prima alla normalità: “Andrebbe ipotizzato un rimodellamento architettonico degli spazi urbani, al fine di evitare situazioni di promiscuità eccessiva”.