Il Parco Nazionale di Donana in Spagna, una delle zone umide più grandi d’Europa, rischia di prosciugarsi a causa delle enormi coltivazioni di fragole, che richiedono importanti quantità di acqua. In alcuni casi gli agricoltori se ne appropriano anche senza averne il permesso. È per questo motivo che, come riportato da Die Presse, è scattato l’allarme per le sorti del sito dall’alto valore ecologico, che è anche patrimonio dell’Unesco.



“La situazione è critica”, ad affermarlo è stato nelle scorse settimane Eloy Revilla, il direttore della stazione. “Più della metà delle lagune che si trovano nell’area sono scomparse”. La minaccia arriva da una prolungata situazione di siccità, ma anche lo sfruttamento dell’uomo ha fatto la sua parte. “Vengono estratte più risorse di quelle che vengono rigenerate ogni anno attraverso la ricarica delle precipitazioni, che è variabile e in diminuzione, motivo per cui questa fonte naturale si sta esaurendo”.



Coltivazioni di fragole stanno prosciugando Parco di Donana: è allarme

Il numero delle aziende agricole produttrici di fragole nel bacino idrografico del Parco di Donana è stato in forte crescita in questi decenni. Il motivo è da ricondurre al fatto che la richiesta dell’Europa del frutto è sempre più aumentata. Ciò perché quello coltivato in questa zona è solitamente più economico di quelli ​​nei paesi settentrionali e centrali. È per questo motivo che coloro che sono coinvolti in questo mercato hanno avviato uno sfruttamento massiccio, privo di misure di protezione.

La Corte di giustizia europea, in virtù di ciò, ha condannato la Spagna nel 2021 e ha minacciato multe milionarie. L’agenzia nazionale spagnola per la protezione dell’acqua ha avviato le ispezioni per mettere all’angolo i rapinatori. Anche la polizia ambientale è intervenuta e ha sigillato centinaia di pozzi illegali. Non sempre, però, con successo duraturo. L’allarme è infatti ancora vivo e si stanno cercando nuove soluzioni per evitare che il Parco si prosciughi.