Storicamente di sinistra e con posizioni spesso critiche nei confronti dell’Italia, Le Monde in un lungo articolo elogia il cambio di paradigma sull’Africa della premier Giorgia Meloni e il suo impegno. Il giornale francese, infatti, sottolinea che per la presidente del Consiglio «l’Africa è più di una priorità, è una vocazione». Il continente, ricco di risorse naturali da sviluppare ma caratterizzato anche da flussi migratori da frenare, «è al centro di tutti i discorsi di politica estera» di Meloni. Le Monde evidenzia che «fin dai primi giorni del suo mandato, Meloni ha chiesto l’attuazione di un “piano per l’Africa” in risposta alle crisi del Continente». Questo cambio di paradigma nelle relazioni tra Europa e Africa verrà illustrato dalla premier, secondo cui «i massicci investimenti europei nell’economia di un continente finora sfruttato da potenze maligne permetteranno, a lungo termine, di lottare alla radice contro le cause dell’immigrazione illegale che ha promesso al suo elettorato di controllare», riporta il giornale francese.



Peraltro, rimarca che Giorgia Meloni vuole rendere l’Italia un ponte tra Africa ed Europa. Un’idea che nasce dalla volontà di fare della penisola italiana un hub tra le risorse energetiche africane e i mercati europei. «La famiglia politica del presidente del Consiglio è percorsa da una vena terzomondista, particolarmente potente nelle organizzazioni giovanili delle quali faceva parte quando ha effettuato un viaggio umanitario fondativo nel Sahara occidentale».



“AFRICA? ITALIA STA TORNANDO ALLA RIBALTA DOPO ESSERE STATA TIMIDA”

Il giornale francese ricorda anche il gesto di Meloni nel 2019, quando era ancora all’opposizione: «Si era distinta brandendo una banconota da 10mila franchi Cfa in televisione, denunciando una moneta coloniale accusata di impoverire l’Africa». Nel suo progetto a lungo termine per l’Africa ha trovato la sponda anche dell’Eni, con Claudio Descalzi che «ha sostenuto assiduamente i progetti africani della Meloni da quando è salita al potere». Il cambio di rotta è confermato da Henri Okemba, ambasciatore a Roma del Congo Brazzaville: l’Italia sta tornando «alla ribalta dopo essere stata piuttosto timida in Africa e il suo discorso sugli investimenti e sulla creazione di posti di lavoro è nuova».



Infatti, fa notare che «gli italiani hanno capito che sono cambiati i tempi, non danno lezioni». Ma il diplomatico non si sbilancia con i giudici, preferendo giudicare sulla base dei fatti, visto che l’Italia non ha condiviso con i partner africani gli aspetti finanziari del piano Mattei. Un altro diplomatico africano di stanza a Roma ritiene che sia evidente come la Francia sia «presa di mira dal discorso italiano sull’Africa, ma gli africani non devono arbitrare una rivalità tra due Paesi europei». Riguardo il piano Mattei, ritiene che sia «un tema rivolto all’opinione pubblica italiana che si aspetta novità sulla questione migratoria».