“L’Ucraina pubblica i voti per ogni Stato”. Questa la nuova polemica sul Paese guidato da Volodymyr Zelensky che circola sui social, in particolare su Telegram. Tutto è partito da un post pubblicato da Ukraine 24, che non è un sito governativo, ma una emittente ucraina all-news. In questo post non sono stati pubblicati voti, ma sono stati elaborati graficamente i dati relativi agli aiuti ricevuti dall’Ucraina da quando la Russia l’ha invasa scatenando la guerra che è ancora in corso. “Quanta percentuale di quanto promesso i partner occidentali hanno consegnato in Ucraina. È interessante notare che gli Stati Uniti hanno mantenuto le promesse del 48%, ma l’importo dei fondi concordati e già inviati supera significativamente gli importi degli altri paesi”, il messaggio che accompagna il post.



Ma questi dati sugli aiuti all’Ucraina non sono stati raccolti da una società ucraina, bensì dal Kiel Institute for the World Economy, che ha sede a Kiel, in Germania, ed è uno dei più importanti think tank europei e mondiali in Economia internazionale. Gli stessi autori della ricerca tedesca evidenziano come sia “singolare che gli Stati Uniti da soli abbiano promesso molto più di tutti i paesi Ue messi insieme, considerando che questa guerra imperversa nelle immediate vicinanze dell’Ue“.



AIUTI A UCRAINA: I CASI GERMANIA E USA

Se proprio vogliamo banalizzare questo lavoro di ricerca riducendolo a pagelle, dovremmo allora attribuire a questo istituto tedesco. Ma di pagelle non si tratta. Da questi dati sugli aiuti all’Ucraina, comunque, si evince che l’Italia è tra i pesi che nei primi quattro mesi di guerra ha fornito quanto promesso, mentre proprio la Germania, paese in cui ha sede il Kiel Institute for the World Economy, è tra quelli che ha una percentuale bassa di promesse mantenute (35%). Lo stesso canale Telegram di Ukraine 24 fa notare che gli Stati Uniti, pur avendo mantenuto il 48% delle promesse, ha inviato fondi tali da superare in maniera significativa quelli degli altri paesi.



Non deve neppure stupire che vi sia un dibattito sul tema degli aiuti militari e finanziari, anche perché c’è ovunque. In Italia, ad esempio, i dati di questo think tank tedesco vengono usati per mostrare quanto siano inferiori gli aiuti militari italiani rispetto ad altri paesi. Lo fa ad esempio Jacopo Iacoboni de La Stampa, twittando: “Fosse stato per gli aiuti militari di Francia e Italia all’Ucraina, la Russia avrebbe già vinto da un pezzo. Chiediamoci cosa sia l’Occidente senza l’America, con tutti i suoi limiti, o cosa sarebbe con un’America di nuovo in mano a Trump (che è quello che Putin spera)”. Ma sono stati passati al setaccio dai media.