Generazione fragile in una società liquida; adolescenti in crisi di ansia e ancor più infragiliti dopo anni di Covid e di lezioni on line; genitori iperprotettivi e incapaci di trasmettere una speranza ai propri figli; docenti rassegnati a una didattica meccanica e subissati da una burocrazia fagocitante.
Ci può essere qualcosa di nuovo per la scuola italiana?
Non “ci può essere”: c’è!
Lo dicono i 900 studenti delle scuole secondarie di primo grado che, insieme ai loro docenti, hanno partecipato il 22 marzo a Firenze alla XVIII edizione de Le Vie d’Europa, organizzate da Diesse Firenze e Toscana.
Provenienti da 8 regioni d’Italia, si sono ritrovati insieme per completare un lavoro che avevano svolto in classe per un intero quadrimestre, intorno a un classico della letteratura anglosassone: Mark Twain, dal quale si erano fatti interrogare riguardo alle tematiche presenti nelle sue opere, in particolare quelle della “scelta”, da cui ha preso il titolo l’edizione “I was a-trambling, because I’d got to decide, forever, betwixt two things, and I knowed it” (“Stavo tremando perché dovevo decidere, per sempre, fra due cose, e lo sapevo bene”).
Nei mesi scorsi i giovani studenti hanno letto, anche in lingua originale i libri più importanti di Twain, si sono confrontati con le proposte/provocazioni dell’autore, con le proprie esperienze in merito, con i propri compagni, trovando il modo di sintetizzare questo lavoro in racconti (in italiano e/o in inglese), tesine e opere d’arte. Al convegno conclusivo poi, sono stati di nuovo protagonisti con le loro domande, a cui hanno risposto docenti del comitato didattico o alunni di altre scuole oltre che con l’esposizione delle loro realizzazioni artistiche.
Molti di loro hanno poi avuto la soddisfazione di vedere premiati i loro lavori migliori.
È un avvenimento che riempie di soddisfazione studenti e docenti, se è vero che una studentessa di seconda media, appena saputo che l’edizione del prossimo anno sarà dedicata a G. Chesterton ha detto al suo professore che dal giorno dopo avrebbe cominciato a leggerlo; e che un’insegnante se ne è uscita dicendo: “Immensamente grata! È sempre un momento di grande arricchimento per i ragazzi e per i docenti”.
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