Ospite di Serena Bortone in collegamento a Oggi è un altro giorno, Lea Pericoli ricorda la sua grande carriera da tennista e le motivazioni che l’hanno spinta a dare sempre il meglio. “Io volevo diventare brava, giocare a tennis e vincere. Una grande onestà sportiva è il fatto che non puoi comprartela, devi conquistarla e questa è una cosa bellissima. Il tennis è un gioco aritmetico.” ha raccontato ai presenti. Aggiungendo poi “Le mie vittorie? Ero una ragazzina molto ambiziosa, ci tenevo molto a mettermi in luce e non c’è niente di meglio dello sport. È una scuola di vita, i giovani devono avvicinarsi allo sport, bisogna sbattere il muso. La sconfitta? Bisogna saperla accettare. Nello sport perdi e davanti al pubblico, è una lezione di umiltà potentissima che ti da la possibilità nei momenti difficili di ripartire.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Chi è Lea Pericoli
Lea Pericoli è una vera e propria icona del tennis italiano. Soprannominata “la Divina” per la sua eleganza, sia in campo che fuori, ha compiuto 86 anni lo scorso 22 marzo. Nata a Milano nel 1935, trascorre l’infanzia in Etiopia dove nasce la sua passione per il tennis: “Nel giardino della grande villa in cui andammo vidi per la prima volta un campo da tennis. Avevo nove anni. Il tennis mi folgorò subito. È un gioco bellissimo in cui si uniscono la forza, la tecnica, l’intelligenza e il coraggio”, ha raccontato l’ex tennista in diverse occasioni. A 17 anni torna in Italia e senza nemmeno essere tesserata vince subito il Torneo delle Focette a Forte dei Marmi. È l’inizio di una carriera unica: campionessa italiana dal 1958 al 1975, con 27 i titoli internazionali vinti. Ai tornei vinti si aggiungono gli ottimi risultati raggiunti negli slam: quattro ottavi di finale al Roland Garros, tre ottavi di finale a Wimbledon tra il 1965 e il 1970, semifinale in doppio a Parigi nel ’64 e quarti a Wimbledon nel nel ’60.
Lea Pericoli ha cambiato l’immagine delle tenniste
Negli anni ’50 Lea Pericoli è stata la prima tennista a rinunciare alle gonne lunghe fino al ginocchio, per scendere in campo con gonne più corte che fecero grande scalpore: al suo esordio a Wimbledon Lea si presentò in sottogonna di tulle rosa, mutandine rosa e calze rosa. Il suo stilista era Ted Tinling, ex tennista e stilista inglese. “Quelle mutandine, quella gonna di cui hanno misurato la lunghezza più volte, ma era nelle regole, meno nelle regole semmai le mutandine… Ho cominciato con Ted perché mi divertiva e perché in Italia era molto diffusa l’ idea che lo sport trasformasse le donne in muscolose virago senza grazia. Ho fatto una scelta dalla parte delle donne”, ha raccontato a Repubblica . Lea Pericoli ha vinto il suo match più importante nel 1973: sconfiggendo un tumore al collo dell’ utero. La tennista rese pubblica la sua malattia e sei mesi dopo riconquistò il titolo di campionessa italiana.