6 LEADER MUSULMANI ABBANDONANO BIDEN PER LE ELEZIONI: “SOSTIENE LA GUERRA A GAZA”

A poche settimane dall’inizio delle Primarie Elezioni Usa 2024 la situazione per il Partito Democratico e in particolare per il Presidente Joe Biden è tutt’altro che rosea: alle già diverse problematiche interne per i 4 anni non definiti “brillanti” da buona parte dell’elettorato dem, ora ben 6 leader musulmani in altrettanti Stati-chiave – i cosiddetti “swing States” – invitano al boicottaggio della ricandidatura di Biden per aver sostenuto Israele nella guerra contro Hamas.



I leader musulmani dei 6 Stati americani – ovvero Michigan, Arizona, Wisconsin, Pennsylvania e Florida – hanno lanciato la campagna “Abandon Biden” in vista della ricandidatura del Presidente dem alle Elezioni Usa 2024: la comunità islamica americana, sebbene non ovviamente prevalente, presenta comunque numeri importanti nell’elettorato dem e potrebbe essere un deciso problema per la campagna di Biden verso la ricandidatura contro il candidato Repubblicano. «Non abbiamo due opzioni. Abbiamo molte opzioni», ha spiegato Jaylani Hussein, direttore della sezione del Consiglio per le relazioni americano-islamiche (CAIR) del Minnesota, in una conferenza stampa a Dearborn, nel Michigan, quando gli è stato chiesto delle alternative nel Partito Democratico a Biden.



CAOS NEGLI STATI CHIAVE PER BIDEN: ECCO COSA PUÒ SUCCEDERE

Sebbene infatti i leader musulmani dei 6 Stati-chiave confermino l’intento di non appoggiare il GOP, specie se sarà Trump il candidato, di contro lanciano aperta “guerra” interna alla presenza di Biden dopo il suo sostegno a Israele nella guerra contro Hamas iniziata il 7 ottobre scorso. Come spiega la Reuters, la cosiddetta campagna #AbandonBiden è iniziata quando i musulmani americani del Minnesota «hanno chiesto a Biden di chiedere un cessate il fuoco entro il 31 ottobre e si è diffusa in Michigan, Arizona, Wisconsin, Pennsylvania e Florida».



Tanto Biden quanto la vicepresidente Kamala Harris hanno confermato anche di recente il pieno diritto di Israele di difendersi contro le milizie palestinesi, chiedendo però il rispetto sempre maggiore per i civili palestinesi nella Striscia di Gaza: ma i leader arabi americani di quei 6 Stati “ribelli” non ci stanno e giurano battaglia politica contro l’amministrazione Biden se i dem non troveranno un altro candidato “spendibile”. I musulmani americani hanno affermato di non aspettarsi che Trump tratti meglio la loro comunità se rieletti, ma negando il voto per Biden rimane il loro unico mezzo per modellare la politica americana. Ora resta da vedere se gli elettori musulmani seguiranno le indicazioni dei rispettivi leader, ma già gli ultimi sondaggi recenti sul sostegno al Presidente tra gli araboamericani è crollato da una comoda maggioranza avuta nel 2020 al attuale 17%. Un crollo che potrebbe avere effetti deflagranti decisivi in stati come il Michigan dove ad esempio 4 anni fa Biden vinse contro Trump di soli 2,8 punti, a fronte di un 5% di voti arabi tra l’elettorato di quel deciso “swing-State”. 20mila voti nel Wisconsin, 25mila in Arizona, questi i numeri degli elettori musulmani in altri due Stati-chiave che lanciano la loro personale battaglia contro la ricandidatura di Joe Biden: «Non staremo dalla parte di un uomo che ha contaminato un’onda blu con gocce rosse di sangue», ha attaccato uno dei leader musulmani dell’Arizona, il farmacista di Phoenix Hazim Nasaredden.