Tensione altissima nella sfida tra Perugia e Modena, valida per la semifinale Scudetto del campionato di volley italiano. Provocazioni, accuse di insulti razzisti e anche una rissa nel finale, con protagonisti Yoandy Leal e Dragan Travica. La sfida del PalaBarton è stata vinta da Modena per 3-1, ma restano notevoli strascichi…
Al momento dei saluti tra le due squadre, Leal ha messo nel mirino Travica, tanto da cercare un confronto diretto. Come testimoniato dai diversi video apparsi sui social network nelle ultime ore, il pallavolista cubano ha sferrato un calcione all’avversario. Un’aggressione in risposta a diversi insulti, secondo lo schiacciatore. Subito dopo è scoppiato il caos, con i giocatori delle due squadre a contatto. La normalità è rientrata solo dopo qualche minuto, ma la rissa è proseguita anche sul web.
Leal, calcione a Travica in Perugia-Modena: il video
Il giudice sportivo nazionale ha sanzionato Leal con quattro giornate di squalifica, ma come dicevamo Modena Perugia non è terminata sul parquet. Earvin Ngapeth, infatti, ha accusato Travica di razzismo. Il francese, compagno di squadra di Leal, ha pubblicato tre foto su Instagram, con parole piuttosto pesanti: “Infame, razzista, anche ai massimi livelli rimarremo piccoli, Lega Volley prendi le decisioni giuste”.
Non è tardata ad arrivare la replica di Travica. Il palleggiatore ha invocato calma nell’affrontare un tema delicato come il razzismo, sottolineando che la storia raccontata dall’avversario non corrisponde alla realtà. Non è mancato un riferimento alla rissa con Leal: “Tra me e Leal durante la partita ci sono state le solite scaramucce da campo. Ci siamo beccati, ci siamo dati del coglion*, non è uscito niente di più e di diverso né dalla mia bocca né dalla sua. A fine partita è venuto verso di me, pensavo volesse chiarire e invece c’è stato l’episodio del calcio che hanno visto tutti. In seguito è venuta fuori questa storia inventata dell’insulto razzista. Da quel momento mi stanno scrivendo ogni minuto che sono razzista, che devo andare in galera e che devo morire… una roba assurda!”.Travica ha rispedito al mittente le accuse di razzismo: “Non appartiene proprio al mio mondo”.