Decisamente curiosa la vicenda che ci giunge dall’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove un paziente è stato curato con il ghiaccio della pescheria vicina. Stando a quanto scritto in queste ore dal quotidiano Il Messaggero attraverso il proprio sito web, un uomo si sarebbe presentato in ospedale con la febbre a 42 gradi a seguito di un colpo di calore, ma il nosocomio aveva esaurito il ghiaccio a causa dei numerosi interventi delle ultime settimane, di conseguenza si è dovuto rivolgere ad una ditta per chiederne appunto un ulteriore quantitativo e abbassare la tempera di quei pazienti che non rispondevano alle cure.
A causa del caldo torrido di questi giorni, sono stati moltissimi gli accessi in pronto soccorso, soprattutto di persone fragili e anziane, con l’aggiungersi dei turisti che in questi mesi stanno visitando lo splendido Salento. Il sistema sanitario del 118 della Puglia è quindi stato messo a dura prova a causa di continue emergenze nelle varie Asl. Fra le situazioni più critiche proprio quella del Vito Fazzi di Lecce, dove sono stati gestiti decine di codici rossi in contemporanea, fra cui ben sei pazienti affetti da colpi di calore, con febbre fino a 41 e 42 gradi. Per cercare di curarli si è dovuti intervenire con il ghiaccio che è stato fornito gentilmente dalla pescheria visto che l’ospedale non ne aveva più.
LECCE, GHIACCIO FINITO PER I TROPPI COLPI DI CALORE: “VISTE LE ELEVATE TEMPERATURE…”
A darne notizia è stato il direttore generale della Asl, Stefano Rossi, che ha fatto sapere: «Per il protrarsi delle elevate temperature corporee e dopo aver constatato insieme ai rianimatori l’inefficacia della sola terapia medica, nella tarda serata di venerdì, una dottoressa del Pronto Soccorso ha interpellato il medico di turno della Direzione medica facendo presente la necessità di un ulteriore quantitativo di ghiaccio per ridurre la temperatura dei pazienti che non rispondevano alle cure». Il medico ha contattato la ditta De.Mar., che si occupa appunto di prodotti ittici, «che ha provveduto alla consegna gratuita e immediata di sei sacchi di ghiaccio da 10 chili direttamente nel Pronto Soccorso».