La maestra finita in rianimazione all’ospedale di Lecce dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca racconta cosa le è successo in un’intervista. Nel suo caso si parla di reazione immunitaria eccessiva dopo aver ricevuto la dose appartenente al lotto che è stato poi sequestrato. Clara, questo il suo nome, ha spiegato di essere stata sottoposta alla vaccinazione AstraZeneca il 25 febbraio. «I primi giorni ho avuto i sintomi classici: mal di testa, spossatezza, febbre. Al dodicesimo sono arrivati dei dolori forti alle gambe e a tutto il corpo», racconta oggi al Corriere Salentino. Ha avvertito anche crampi agli arti superiori, oltre che una sensazione di torpore e formicolio. «Poi, per tre giorni, era come se avessi del fuoco alle gambe». Non riusciva a stare né sdraiata, né in piedi. «Non trovavo pace e mi sentivo morire anche perché i dolori non passavano ma, anzi, sembravano aumentare».



Quindi, si è recata in ospedale, dove hanno subito sospettato che il vaccino le abbia scatenato la sindrome di Guillain Barrè. La donna parla al telefono dalla rianimazione: «Mi somministrano la morfina e ho ancora tutti gli esami sballati, a partire dalla pressione. Sono allettata e non riesco a camminare, non riesco a deglutire e mi sento spossata, quasi paralizzata».



CASO LECCE SEGNALATO ALLE ISTITUZIONI

I medici stanno monitorando costantemente le condizioni della maestra di Lecce, a cui hanno spiegato che ci vorrà del tempo per la ripresa. «Non si sa quanto perché la situazione non sembra migliorare», spiega al Corriere Salentino, aggiungendo che poi quando la situazione sarà migliorata dovrà sottoporsi alla riabilitazione. Nel frattempo, il caso è stato segnalato alle istituzioni. Lo ha fatto il primario della neurologia. «Da insegnante mi sono affidata alle istituzioni, ho fatto il vaccino per senso civico e ora mi ritrovo qui, sola e lontana dalla mia famiglia», dice amareggiata anche per via della lontananza dai due figli piccoli, che non possono neppure essere accuditi dai nonni a causa del Covid. La stanno aiutando le sue amiche quando il marito è a lavoro. «Non so quando tornerò a casa. Spero presto e mi sento di testimoniare tutto ciò nonostante la sofferenza che provo anche a parlare perché ciò che è accaduto a me non succeda a nessuno». Il suo auspicio è che venga fatta chiarezza sul vaccino AstraZeneca.

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